"Oh, ma qui è tutto stranissimo!". Sensazioni da prima volta al calciomercato, nonostante una vita nel mondo del calcio. Cambia tutto, sì, quando anzichè valutare quale possa essere la squadra migliore per le proprie caratteristiche, il compito è quello di individuare la soluzione più adeguata per i propri assistiti. Negli ultimi, frenetici giorni di calciomercato all'Hotel Melià di Milano se ne è reso conto Inacio Pià, che dopo il ritiro dal calcio giocato (leggi qui la nostra intervista dopo l'ultima partita in carriera) ha deciso di rimanere nel mondo del pallone nelle vesti di procuratore sportivo. Basta corse in pantaloncini e maglietta, alle spalle i gol dalla Serie C all'Europa con la maglia del Napoli e le esultanze con la maschera di Spiderman o mimando John Cena. Adesso per l'ex attaccante l'energia arriva dalla nuova vita da procuratore: "Sì, proprio così. Che partita sto giocando? In questo momento sono all'esordio, sto segnando il primo gol. Le sensazioni sono quelle di un ragazzo che inizia da zero e che ha tanta voglia di 'spaccare'".
PASSIONE ED ENTUSIASMO - "Sono sempre stato guidato dalle emozioni, per questo la mia nuova vita è ancora bellissima. Faccio esattamente quel che volevo, la cosa che mi ispira di più - ha raccontato Inacio Pià ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com all'Hotel Melià -. Ed è per questo che sono carico e allo stesso tempo un po' emozionato". Differenze sostanziali rispetto a quando bisognava soltanto pensare ad allenarsi e fare gol, ma per 'Jo' Pià tanto entusiasmo e nessuna paura: "E' una vita completamente diversa, questo è chiaro. Cambiano le dinamiche, cambiano i modi e i tempi necessari per affrontare qualsiasi cosa. Ma questo mondo nuovo lo sto affrontando con tanta passione - ha proseguito l'ex Atalanta -. Ovviamente il campo ancora mi manca un po', perchè quella è stata tutta la mia vita. Però sono sempre più convinto della mia scelta: è veramente bello questo mestiere, soprattutto per uno come me, al quale è sempre piaciuto girare, confrontarsi con gli altri e andare a scoprire nuovi giocatori".
REGOLA NUMERO UNO: UMILTÀ - Tanta voglia di arrivare in alto ma senza alcuna presunzione, per Inacio Pià - nel calcio come nella vita - l'umiltà viene sempre prima di tutto: "Non credo che il solo fatto di essere stato un calciatore ti permetta di sapere subito come fare il procuratore ai massimi livelli - ha ammesso il brasiliano - Per questo ho deciso di partire dal basso e di apprendere tutto grado per grado: è inutile pensare di arrivare in un mondo nuovo e di fare subito tutto a mille. E' questa la mia filosofia, quella che mi ha permesso di essere apprezzato nella vita".
IL PRIMO CALCIOMERCATO - "A primo impatto mi sentivo un po' a disagio, sono sincero". Sensazione più che comprensibile per chi entra per la prima volta negli hotel del calciomercato prima del gong finale. "Fino ad ora ero stato al calciomercato qualche volta come calciatore, quindi arrivavo, firmavo e me ne tornavo a casa - ha ricordato Pià -. Questi giorni qui (al Melià, ndr), invece, mi sono serviti per accrescere il mio bagaglio di conoscenze: ho incontrato tantissime persone con le quali mi sono fermato a parlare, ho cercato di capire e di apprendere il più possibile dall'esperienza vissuta dagli altri. Sicuramente mi servirà tutto come trampolino di lancio per questa nuova carriera. E poi mi ha fatto piacere constatare ancora una volta l'affetto di quelli che mi hanno incontrato, fa capire che durante tutti gli anni da calciatore ho lasciato qualcosa anche a livello umano. E per me è la cosa che conta di più. Riempie di gioia vedere le persone che ti fanno festa, che ti abbracciano e che ti chiedono ancora una foto".
PICCOLO GIOIELLO - Tra i primi assistiti di Pià già qualcuno che si sta facendo apprezzare nelle categorie minori. Ma con il più promettente, che gioca nell'Atalanta ed intanto è stato già cercato da Arsenal, Inter e Milan, nessun contratto stipulato: questione di legami ben più profondi. "Partendo dal basso ho già iniziato a prendermi le prime piccole soddisfazioni: ho due ragazzi al Varese che stanno facendo veramente bene, credo in loro e sono certo che hanno le qualità per fare una buona carriera. Un altro, invece, proverò ad aiutarlo in futuro (ride, ndr). E' Samu, mio figlio - ha concluso Pià -. Io sono il papà quindi sembra che sia di parte, per questo tendo a non esaltarlo troppo. Ma sono gli addetti ai lavori e gli allenatori delle squadre contro cui ha giocato a dire che è un piccolo fenomeno. Lo hanno visionato già parecchie big, ma lui è sempre un ragazzino di 9 anni, quindi per ora deve solo pensare a crescere e divertirsi. Mi lusinga, però, che dicono che tra i 2008 sia il più grande talento naturale visto in giro. Ripercorrerà la mia strada? Io lo spero. E sinceramente gli auguro che faccia molto di più. Mi piacerebbe comunque che rimanesse in questo mondo, che a differenza di come viene descritto, è un ambiente sano, nel quale si cresce seguendo regole fondamentali per la vita". La prima di Inacio Pià, quella da calciatore, è giunta al termine. Adesso è iniziata quella nuova da procuratore. Con tanti altri gol da segnare.