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Data: 06/10/2022 -

Stankovic: "Cresciuto con la Samp. Mentalità e atteggiamento sono da cambiare"

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La prima intervista ufficiale da allenatore della Sampdoria di Dejan Stankovic
La prima intervista ufficiale da allenatore della Sampdoria di Dejan Stankovic

Dejan Stankovic vuole una Sampdoria a sua immagine e somiglianza: grintosa, cattiva, coraggiosa. Il nuovo allenatore dei blucerchiati ha rilasciato la sua prima intervista ai canali ufficiali del club, presentando quelli che saranno i primi aspetti su cui proverà a lavorare e i motivi che lo hanno portato a scegliere la Samp. 

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Sampdoria, le parole di Stankovic

"Io non sono venuto per i punti e la classifica, sono venuto per la Sampdoria. In Serbia siamo cresciuti guardando la Samp, prima con Boskov poi con Mihajlovic, Jugovic, seguendo il percorso in Champions League. Io sono venuto per il club, non per la classifica" ha dichiarato Stankovic.

L'ex centrocampista ha le idee chiare sulla squadra che vuole vedere in campo: "L'unica cosa sicura è che ci sarà sofferenza anche questa volta, ma chi non sa soffrire non sa nemmeno gioire e vincere. Ho visto la squadra, il materiale c'è ma dobbiamo cambiare mentalità. C'è modo e modo di perdere una partita". 

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"Devo essere sincero, senza giudicare il lavoro di nessuno: ho visto l'ultima partita e non è un atteggiamento che mi è piaciuto" ha proseguito. "Per prima cosa non dobbiamo spaventarci della forza di chi ci attacca, dobbiamo sapere cosa andiamo a difendere. L'orgoglio è una cosa importante e non ha prezzo, l'orgoglio della società, dei colori e il proprio non ha prezzo. Dobbiamo guardare a noi stessi". 

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Insomma, Stankovic  vuole lasciare la propria firma su questa Samp: "Sono molto fiducioso, non faccio promesse ma voglio lavorare e trasmettere l'entusiasmo, la forza e la cattiveria che ho dentro. A volte una squadra è lo specchio del carattere dell'allenatore. Con l'aiuto di tutti possiamo tornare in acque calme. Ogni partita deve essere una finale. E come diceva il mio vecchio allenatore e amico José Mourinho: le finali sono fatte per vincere, non per giocare. E così la vedo anch'io. Dobbiamo responsabilizzarci tutti insieme. Poi i risultati arriveranno. Partita dopo partita" ha concluso.

 



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