Il Napoli di Luciano Spalletti si avvia alla vittoria del terzo scudetto della propria storia. Gli azzurri sono attesi dalla trasferta contro l'Udinese di Andrea Sottil che potrebbe portare alla vittoria artimetica. Alla vigilia della sfida della Dacia Arena, che si giocherà giovedì 4 maggio alle ore 20:45, Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa.
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Napoli, le parole di Luciano Spalletti
L'allenatore azzurro ha aperto commentando il suo legame con l'Udinese: "Sono legato a tanti a Udine. Ci sono squadre in cui sono rimasto per anni. A Roma sette anni, cinque anni allo Zenit, a Empoli, anche a Udine. Si dice che ho un carattere difficile e questo stride un po’. È complicato trovare un altro allenatore che ha girato solo quattro o cinque squadre. A Udine fui chiamato quando c’erano difficoltà: ci salvammo ma l’anno dopo andai altrove prima di tornarci. Saluterà Pierpaolo Marino, con cui ho un legame, ha ragione quando dice che il Napoli di questi livelli parte da lui. I Pozzo mi hanno dato moltissimo, con loro ho vissuto l’inizio della mia carriera. E Sottil è stato mio calciatore e già in campo era leader della squadra. Sono ricordi bellissimi, mi fa piacere ritrovarli in un momento che può determinare molto la nostra storia".
Poi sulla vittoria finale: "Lo scudetto? Ce lo stamm’ trezzianno chianu chianu, come dicono a Napoli. Sin dall’inizio sapevo di aver a che fare con una squadra di purosangue. Sono felice, hanno saputo mostrare subito le loro qualità. Ci sono stati momenti difficili. Questo scudetto è qualcosa che esce dagli schemi: ne trarrà vantaggio il Napoli, la città, ma anche tutti gli addetti a questo sistema. La squadra lo merita, c’è da fare ancora l’ultimo strappo che è la cosa più difficile. Si continua a lavorare come sempre, sapendo che ci sarà da ripetersi anche dopo l’aritmetica. Nessuna divagazione".
Spalletti ha poi parlato della gara: "Un po’ di timore c’è, ma c’è anche il ricordo di quanto fatto fin qui, delle nostre qualità e delle partite fatte. Non dobbiamo mai perdere il nostro atteggiamento e la nostra convinzione. L’Udinese è brava a fare tante cose, Sottil ha esperienza di campo, hanno fisicità e arrivano con tanti uomini nell’area avversaria. Dovremo stare attenti".
Sul futuro: "Vengo ripagato dal lavoro, non dal risultato. Sono stato felice della disponibilità che ho trovato quest’anno. Ma vincere lo scudetto a Napoli è una cosa extra, un super lusso, che mi farà stare comodo in qualsiasi posizione. Vivrò bene il resto della mia vita, calcistica e non. Il prossimo anno? Ci sono ancora da fare belle cose, più belle del mio contratto.Vogliamo completare quest’anno che ancora non è completato, poi penseremo a festeggiare perché è giusto così. E poi penserò a rimettermi in gioco chiedendomi sempre la stessa cosa: sono nelle condizioni di dare a questo pubblico quello che merita? Quest’anno stiamo giocando un secondo tempo, il primo c’è stato la stagione scorsa. Ho ricevuto contributi importanti anche da calciatori che sono andati via per creare la squadra di oggi. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Mertens, Ghoulam, gente che ci ha dato molto con la loro personalità"
"Vedo le potenzialità dentro il ciclo per il futuro, poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare. Davanti agli occhi miei, oltre al sole, ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti".
Sull'arrivo a Napoli: "De Laurentiis un anno fa disse ‘Faremo il massimo per riportare lo scudetto a Napoli’. Il mio sguardo? Significava ‘Bene, ora pensiamo che calciatori prendere’. Se mi cerca il Napoli, io dico di sì per vincere e basta. Dopo Sarri o Ancelotti, non venivo qui per lo stipendio. Avevo solo una via d’uscita, riuscire a vincere. L’anno scorso sono arrivato 3° e mi avete attaccato gli striscioni in cui mi dicevate di andar via. E le critiche ci sono ancora oggi, ma fanno parte del gioco. Sono venuto qui convinto di provare a fare qualcosa di importante. Sarebbe facile per me rispondere a Sarri che sarebbe bello che si qualificasse il più tardi possibile per la Champions League ma non lo faccio, io non faccio il tifo contro. È chiaro che mi farebbe piacere chiuderlo subito ma siamo pronti ad andare a fare in campo tutto ciò che serve. Scudetto dell’onestà? È un dato di fatto che lui riesce a tenere i conti in ordine e sono d’accordo con lui, per il resto non commento".
Infine, sulla rosa: "Non so se è la squadra più forte che ho allenato. Accostare due squadre lontane nel tempo non è giusto. Sono fortunato, ho allenato squadre forti e calciatori fortissimi. I calciatori che arrivano a Napoli sono costretti a dare di più per la percezione che c’è dell’amore verso la squadra. Anche fermo ai semafori percepisci l’amore che c’è. Kvaratskhelia è un calciatore delizioso, ma giovanissimo. Ha molto da imparare ma imparerà e diventerà un super calciatore. Gol della Salernitana? Bisogna saper essere difensori anche da attaccanti. È un completamento che la squadra deve avere per il futuro. Di Di Lorenzo in questo campionato ce n’è uno, ma per fare una stagione come la nostra devi avere 22 calciatori forti. Vincere lo scudetto anche nei prossimi anni? Fino a che ci sarò io qui la corda sarà tirata".