In campo c’è il Monza, fuori invece l’entusiasmo dei tifosi per quel mercato che d’improvviso s’è acceso e ora fa sognare. “Ma il Monza ha fatto tredici acquisti, è una squadra forte. Non è una neopromossa, è gestita da persone che hanno fatto la storia del calcio italiano" ha spiegato subito Luciano Spalletti, allenatore del Napoli che dopo la roboante vittoria di Verona vuole fare bis anche all’esordio al Maradona.
"Solo dirigenti come Galliani potevano acquistare Ranocchia, Caprari, Sensi, Pessina o Petagna, che può portare la sua esperienza. Ha lasciato Napoli solo per giocare di più, ed era difficile trattenerlo. È un ragazzo d’oro che mi ha dato molto, domani lo ringrazierò per quanto ha fatto con noi”. Mette subito in guardia il toscano, che domani affronta Stroppa: “È un allenatore moderno, che a volte ti viene a prendere per la gola e altre aspetta sotto la linea della palla. Sanno fare bene tutto, si è intravisto in Coppa Italia o con il Torino. Noi dobbiamo stare bene in campo, pensare agli equilibri e saper anche soffrire: ci troveremo una squadra tecnica, che sa giocare a calcio. Senza la testa giusta andremo in difficoltà”.
Spalletti frena gli entusiasmi: “Scudetto? Pensiamo a crescere"
“Se questi acquisti hanno creato entusiasmo può servire allora lo sfrutteremo per diventare forti come l’anno scorso un po’ più in fretta” ha continuato Spalletti in conferenza. “La completezza della rosa ora ci può far pensare a qualcosa di differente dal 4-3-3. Ma già lo scorso anno abbiamo lavorato su due moduli. La società ha lavorato bene, ha fatto un ottimo lavoro con un occhio alle finanze: abbassare i costi e investire sul futuro. L’idea di acquistare Raspadori nasce perché è un calciatore che può darci qualcosa di diverso dagli altri calciatori che abbiamo. Ndombélé ha un biglietto da visita importante. Può ricoprire tutti i ruoli a centrocampo. Mi ha fatto piacere l’entusiasmo con cui ha accettato di venire a Napoli: ci ha fatto vedere il suo desiderio, ha una voglia matta di far vincere il Napoli, proprio come noi. Lottiamo per diventare una squadra forte, un gruppo che si allena al massimo, per avere gli equilibri di squadra giusti e la disponibilità che avevamo trovato un anno fa. Siamo gli stessi di prima ma con meno esperienza, meno presenze in nazionale o in Champions, meno personalità”.
Ma se qualcuno pensa allo scudetto, sbaglia: “Da una settimana all’altra si passa dalle difficoltà allo scudetto, ma non dobbiamo avere questi sbalzi d’umore. Spero che l’entusiasmo in città venga dalla grande partita fatta a Verona. Mina vagante lo eravamo l’anno scorso. Adesso dobbiamo ritrovare quelle caratteristiche che non so ancora se abbiamo. Devo vedere la squadra lavorare al completo. A Verona c’erano 9/11 della scorsa stagione e hanno continuato a farci vedere quanto avevamo visto un anno fa. I nuovi sono tutti bravi ragazzi, farà la differenza il lavoro che faremo tutti insieme”.