Zlatan Ibrahimovic ha definito Pep Guardiola "il filosofo". Un nomignolo che vuole fa intendere tutto tranne che un complimento dell'attaccante svedese al suo ex allenatore. Nel calcio non ci sono filosofi, o forse no. La Spal invece ha il suo filosofo: Luca Mora. Il centrocampista capitano della squadra neopromossa in Serie A è un laureando in Filosofia, infatti gli mancano solo cinque esami per completare il suo percorso. Oggi, al Corriere della Sera, il capitano della Spal si racconta: "L’idea di laurearmi resiste e la voglio realizzare, ma lo sforzo fisico degli ultimi anni è stato massacrante: i libri in ritiro non riesco a portarli e mi mancano ancora cinque esami per finire. La passione mi è nata a Verona, quando giocavo con la Primavera del Chievo: ho trovato un professore al Liceo che mi ha fatto appassionare e così all’Università ho deciso di fare qualcosa che mi piaceva, piuttosto di qualcosa magari più utile. Calciatori ignoranti? Penso che sia un’idea sbagliata. Come in tutte le categorie ci sono le persone più o meno intelligenti. Ma studiare non ti rende per forza intelligente". Niente social ("Non mi piacciono") e una vita da professionista d'altri tempi. Caratteristica che lo ha reso idolo dei tifosi della Spal. Parola chiave felicità: "Mi ispiro a Epicuro e la sua ricerca della felicità. Alla Spal abbiamo vinto due campionati perché eravamo felici. Direi che lottare per salire in A e lottare per salvarsi, alla fine non sono una cosa così diversa: dobbiamo essere felici di esserci, di poter dimostrare il nostro valore. Se poi ci salveremo saremo ancora più felici. Troppi soldi nel calcio? Il mercato crea soldi e uno li può spendere, se vuole. Se poi vogliamo parlarne dal punto di vista etico, allora dovremmo rivedere l’80% di tutto quello che ci circonda. Non solo del calcio".
Data: 17/08/2017 -