'La situazione è surreale. Questo non è calcio’. Lo spogliatoio del Venezia alza la voce dopo la decisione della Corte d’Appello di penalizzare il Palermo di 20 punti - che mantiene comunque la categoria - stravolgendo così la classifica finale di Serie B. Riammettendo, in sostanza, il playout tra Venezia e Salernitana. Ma andiamo con ordine, partendo dall’ultima giornata di calcio VERO: 11 maggio, Carpi-Venezia. Playout? Il 13 maggio arriva la risposta a questa domanda: la sentenza del Tribunale Federale Nazionale è immediatamente esecutiva e recita ‘Palermo in Serie C, niente playout’. Dall’11 al 30 maggio solo ricorsi e controricorsi del club rosanero. Ma soprattutto due squadre, Venezia e Salernitana, che secondo i comunicati della Lega erano certe di essere ‘salve’ e che quindi per 20 giorni non si sono di certo allenate con quella foga agonistica di chi avrebbe dovuto preparare la partita più importante dell’anno.
‘Allenarsi con la testa, seriamente e intensamente, è sicuramente un’altra cosa’. In aggiunta. ‘I giocatori infortunati hanno seguito un programma di recupero specifico che di certo non prevedeva rischi o forzature. Adesso sarebbero indisponibili. Come la mettiamo?’. Ma c’è dell’altro. 'Com’è possibile tornare in campo, al massimo della forma fisica - come eventualmente sarebbe stato qualora i playout si fossero giocati alla fine del campionato - in appena 5 giorni?' Dal 30 - data dell’ultima sentenza - al 5 giugno, data di Salernitana-Venezia. Da considerare che alcuni giocatori sono anche in Nazionale, e quindi assenti. ‘Chi permette questa situazione non ha mai giocato a calcio, sarebbe un playout totalmente falsato’. Domani è prevista una conferenza stampa ufficiale del club - allenatore e capitano presenti - ma anche un incontro con l’AIC per capire come muoversi: il Venezia (e la Salernitana) chiede rispetto.