Sicula Leonzio, Ferrini e Vitale: “Questa società come una famiglia"
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Data: 03/05/2019 -

Sicula Leonzio, Ferrini e Vitale: “Questa società come una famiglia"

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I due giovani talenti si sono messi in mostra quest’anno con la maglia della Sicula Leonzio nel Girone C di Serie C. Hanno parlato a gianlucadimarzio.com: “Non ci aspettavamo un’annata tanto importante quanto inaspettata. Il nostro sogno è giocare in Serie A”
I due giovani talenti si sono messi in mostra quest’anno con la maglia della Sicula Leonzio nel Girone C di Serie C. Hanno parlato a gianlucadimarzio.com: “Non ci aspettavamo un’annata tanto importante quanto inaspettata. Il nostro sogno è giocare in Serie A”

Storie di vita. Storie di calcio nascoste sui campi della terza serie. Giovani, di talento. Provare per credere. Serie C, direzione Sicilia, città Lentini, squadra Sicula Leonzio. Qui brilla il talento di Manuel Ferrini – difensore classe ‘98 – e Vincenzo Vitale -attaccante classe ‘00-. Due ragazzi partiti a fari spenti, e senza nessun clamore, ma che con il lavoro quotidiano, l’impegno e il talento, hanno dato vita ad un’annata importante quanto inaspettata. Il tutto grazie alla regia della Sicula Leonzio.

MANUEL FERRINI

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Una carriera tutt’altro che in discesa, quella del difensore. Prima il fallimento del Parma, poi il passaggio al Sassuolo, e un ultimo anno per nulla esaltante: “La scorsa stagione non è stata semplice. Tra infortuni e sfortuna ho giocato molto poco”. Un’ estate passata nell’incertezza: “Ero preoccupato, non venivo da una buona stagione e non avevo molte richieste”.

Poi la chiamata che non ti aspetti: Sono arrivato alla Sicula grazie al mio ex allenatore Paolo Bianco. Lui mi conosceva dai tempi di Sassuolo. Quando mi ha chiamato io ero molto demotivato ma lui mi ha fatto capire quanto ci tenesse a me e alle mie qualità”. Poi aggiunge: “E’ stato l’unico insieme alla dirigenza a credere in me”.

Già, la società. Scelta migliore non poteva essere fatta: “Sono arrivato in una società modello. In Italia ce ne sono poche secondo me. E’ il posto giusto per crescere. Se non fossi stato a Lentini non so quale sarebbe stato il mio futuro”. Una stagione, che nonostante le aspettative iniziali, l’ha consacrato come uno dei migliori giovani difensori dell’intera Serie C : “Non mi aspettavo un’annata del genere”.

Per lui, infatti, nella stagione in corso 28 presenze e 3 contro Rende, Monopoli (gol vittoria) e la capolista Juve Stabia. Poi sul rapporto con Torrente: “Dopo un inizio in salita mi ha dato fiducia. Con lui ho fatto un'ottima seconda parte di stagione”. Cosa ha fatto la differenza quest’anno? “Il contesto in cui lavoravo, e la voglia di credere nelle mie capacità”.

Ma nulla è cambiato nella sua vita privata: “Sono malato di Serie Tv e guardo sempre l’Nba. Sono un ragazzo normale. La strada è lunga e c’è molto da migliorare”: Cosa? “Nella personalità e nella gestione della palla. Scelgo sempre la giocata più semplice”. Poi ci confessa il suo sogno: “Giocare in Serie A nel Milan. Magari un giorno”. Il futuro? “Non so quello che succederà, una cosa è certa: deciderò insieme alla società. Io sarò felice lo stesso”.

VINCENZO VITALE

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Figlio della sua terra: la Sicilia. Timido, introverso ma totalmente immerso nella sua generazione: “Mi piace la musica trap, il mio artista preferito è Capo Plaza”. La motivazione però è di quelle nobili: “Mi colpiscono i suoi testi, è un ragazzo che è stato capace di crearsi un futuro dal nulla, come sto provando a fare io”.

Per lui, nessun Settore Giovanile di primo livello: “Quando parti dal basso a differenziarti rispetto agli altri è la fame”. L’approdo alla Sicula nella scorsa stagione, dopo aver vinto lo scudetto allievi dilettanti: “Mi sono trasferito nella città di Lentini per giocare con la Berretti. All’inizio non è stato per nulla facile senza la mia famiglia”. Ci confessa: “Avevo problemi nel relazionarmi con gli altri e rendere al meglio. Poi ho capito che per andare avanti bisogna saper soffrire”.

Un cambio di mentalità e prestazioni dovuto soprattutto alla sua società: “La Sicula è diventata la mia seconda casa e famiglia. Non mi hanno mai fatto mancare niente neanche fuori dal campo. Qui sono tutte persone speciali”. Un exploit che l’ha portato in ritiro con la prima squadra quest’anno, grazie sempre alla figura di Paolo Bianco: “Il mister credeva molto in me, e si è imposto per aggregarmi alla prima squadra”. Nulla però è cambiato anche con l’arrivo di Vincenzo Torrente: “Mi ha fatto sentire comunque parte del gruppo. Mi sono ritagliato spezzoni di partite importanti”.

Per lui, nella stagione corrente 15 presenze e una rete, quella del pareggio al Pinto contro la Casertana a tempo ormai scaduto: “E’ stato il momento più bello della stagione. Dedico il gol a mio nonno. Da quando non c’è più segno sempre per lui”. Un girone dopo, il suo nome è attenzionato da molte società, ma l’unico pensiero è rivolto al lavoro: “Io sono giovanissimo e so di dover migliorare ancora tanto sia nella finalizzazione che in fase difensiva”. Futuro? “Decideremo insieme alla società. Io devo tutto alla Sicula”. Poi il sogno di ritornare a casa: “Giocare nel Palermo sarebbe un’emozione unica”.

Due ragazzi che hanno fatto dell’impegno e della dedizione la loro arma vincente, e che adesso si godono il momento. Il tutto con l’ottima supervisione della Sicula Leonzio che li ha cresciuti, e coccolati nel corso di questi anni. Dai sogni alla solida realtà, il passo non è poi così complicato...

 

Credits Cristian Costantino, fotografo ufficiale Sicula Leonzio



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