Serie C a colpi di tweet! Pordenone e Feralpisalò, diventare virali si...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 30/11/2018 -

Serie C a colpi di tweet! Pordenone e Feralpisalò, diventare virali si può

profile picture
profile picture
I tweet, i lanci social, i meme, i post e le instagram stories! Le due menti social di Pordenone e Feralpisalò ci raccontano retroscena e trucchi per diventare virali sul web
pord-feral
I tweet, i lanci social, i meme, i post e le instagram stories! Le due menti social di Pordenone e Feralpisalò ci raccontano retroscena e trucchi per diventare virali sul web

Nell’epoca dei social network, basta un tweet, un meme, un'Instagram Story per far diventare virale un avvenimento. Non una cosa semplice, per nulla, soprattutto per le squadre di calcio, che possono valutare il termometro della loro popolarità attraverso i followers. Già, perché il linguaggio è cambiato, così come la comunicazione, e dietro ci sono delle persone geniali e un lavoro di équipe che va oltre il semplice like.

Così, per gianlucadimarzio.com, abbiamo parlato con Marco Michelin, responsabile comunicazione del Pordenone - che insieme a Sebastiano Orgnacco delizia e diverte il popolo del Web. Sono loro gli artefici del “fenomeno” neroverde, che da quasi un anno la fa da padrone nel mondo social: “Quello che abbiamo fatto noi è stato istituzionalizzare questo linguaggio, utilizzando la simpatia come mezzo principale. Ad esempio, quando abbiamo cambiato il vecchio logo lo abbiamo 'esonerato'". Facile a dirsi e difficile a farsi, eppure la mente del web dei ramarri ha un motto vincente: “La fantasia non si programma!. Poi ancora Marco aggiunge : “Credo che la fantasia sia l’elemento più importante. E’ una delle cose più belle da utilizzare secondo me. Se uno ha la possibilità di usarla in questi termini, perché non farlo? I social sono un mondo dove la fantasia può essere fondamentale e può essere usata in tutti i modi, bisogna solo stare attenti a non esagerare".

"Ogni contenuto può essere veicolato in modo diverso ma molto interessante per la gente, i nostri tifosi e i nostri simpatizzanti. Bisogna essere bravi a capire quale può essere l’intuizione giusta, e non aver paura”. Poi ci racconta la chiave di volta del “fenomeno” social chiamato Pordenone: “Bisogna saper cogliere le occasioni, noi abbiamo cavalcato l’onda di Inter-Pordenone che è stata una vetrina nazionale incredibile per l’impresa sul campo: 0-0 al 120’ con l’allora capolista, a San Siro. Noi non ci siamo accontentati e abbiamo deciso di cogliere questa occasione e affidarci totalmente alla fantasia e all’intuito. Abbiamo avuto un’opportunità che altre società non hanno avuto, e siamo stati bravi a sfruttarla. Prima di Inter-Pordenone su Instagram avevamo 4.000 followers; ora 24.800, un risultato di cui andiamo fieri”.

Dietro c’è il lavoro di un’equipe e di una società intera, identificata come società modello in Serie C: “Siamo molto fortunati, la nostra è una società moderna, organizzata, seria e ambiziosa, che proprio in queste ore sta lanciando Pordenone 2020, un progetto di crowdfunding unico in Italia. Il nostro presidente Mauro Lovisa ci ha sempre spronato a fare meglio e crescere. Non ha mai limitato la nostra fantasia. In più i risultati sportivi che stiamo ottenendo e gli obiettivi, che abbiamo ci hanno portato oltre alla vicinanza dei nostri tantissimi tifosi anche alla simpatia di molte squadre di categoria superiore”. Come un tweet diventa virale? Presto detto: “Sicuramente deve innescarsi il meccanismo del passaparola, delle condivisioni su WhatsApp, del tag, dei commenti, deve avere un effetto catena per diventare virale, deve crearsi un effetto domino tra i social che può anche essere favorito dai media”.

E di aneddoti la “mente” del Pordenone ne ha a bizzeffe: “Il contenuto che è piaciuto di più a livello di ufficio e BARISN perché è stata una parodia di DAZN. Una cosa nuova che ha coinvolto tante persone (colleghi-amici di ufficio e calciatori), ognuno ha messo la sua idea. Siamo stati recentemente invitati come ospiti a Diletta Gol e i tifosi ci hanno regalato anche delle magliette fatte da loro con la scritta BARISN. Tutto molto bello”. Altri? Certo: “La grafica di Candellone sulle orme della presentazione di CR7 alla Juventus, è stata poi ripresa da più parti. Così come all’indomani del passaggio del turno in Tim Cup fino ad arrivare con l’Inter, facemmo un video di Harry Potter, trasformato nel Pordenone, che partiva con il treno e salutava le squadre che aveva eliminato, c’erano i loghi al posto delle facce, e sul vagone c’erano le squadre di Serie A. Lo facemmo vedere al presidente e lo ricordo molto divertito”. Poi chiude sugli obiettivi: “Noi vogliamo continuare la nostra crescita sui social, cercando di attirare e far divertire più persone possibili, usando la nostra ironia”. Quale sarà la prossima trovata? A Natale qualcosa accadrà, statene certi.


Non solo Pordenone

Una storia diversa da quella del Pordenone, ma parallela, è quella della Feralpisalò. Identificata anch’essa come una società modello in Serie C, sta raggiungendo obiettivi importanti sul campo e non solo. Già, perché a discapito dei poco più di 10.000 abitanti di Salò e della nascita di questa società, datata 2009, i social dei verdeblù, sono molto seguiti.

Il merito? Hervé Sacchi, l'uomo social dei Leoni del Garda, e anche lui ci racconta i segreti del successo della società del presidente Pasini: “La nostra crescita, è dovuta a tanti fattori. Abbiamo pensato a contenuti per un certo tipo di target che hanno valorizzato il nostro prodotto. Poi ci sono stati tanti eventi trascinanti anche a livello sportivo, perché è ovvio che molto spesso i risultati ti danno quella spinta in più per la crescita. Bisogna essere bravi a cogliere le occasioni. Per esempio l’amico Marco Michelin è da elogiare. Il Pordenone ha sfruttato molto bene la vetrina della Tim Cup. Noi come realtà sono anni che facciamo buoni campionati anche a livello di playoff: la possibilità di confrontarci con realtà più blasonate ha permesso di far conoscere qualcosa in più su di noi anche attraverso i social”.

Un modello vincente, con le dovute proporzioni territoriali, che si basa su un mix, che poi diventa esplosivo nel web: “A volte abbiamo puntato sullo sdrammatizzare determinate situazioni e questo nel linguaggio della comunicazione può essere un punto vincente. Essere meno istituzionali e più autoironici, nell’ambito del rapporto con fans e followers, e dimostrare che una società non è un qualcosa di superiore ma che può comunicare con tutti credo sia importante. Poi prosegue: “Abbiamo sempre puntato negli anni ad una comunicazione grafica molto elevata per quelli che erano i contenuti da proporre. Spesso però può avere maggiore engagement anche un post più “artigianale”: per esempio il meme Guerra-Icardi non ha un grande impatto da un punto di vista qualitativo, ma è stato ottimo per i follower perché è stato apprezzato per la sua simpatia”.

Dietro a tanto lavoro ovviamente c’è una società presente: “Devo ringraziare la società perché in questo senso ha sostenuto la nostra crescita, d’accordo con il direttore comunicazione Isabella Manfredi che ringrazio per il supporto, poi è chiaro che sul lungo periodo la cosa ha pagato. Abbiamo raggiunto traguardi importanti e vogliamo crescere ancora”. Istruzioni per diventare virali? Sentite Hervé Sacchi: “Il mix ideale è composto da un insieme di fattori. Il contenuto in sé fa buona parte del lavoro, ma per diventare virale ci sono da considerare anche altre variabili. L’importante è rimanere sul pezzo, capire anche i trend di giornata. Serve programmazione, intuizione, un po’ di rischio, e ovviamente il momento giusto. Più una cosa è attuale e divertente più facilmente diventa virale”.

Anche in casa Feralpisalò di aneddoti ne hanno parecchi: “Alcune cose sono programmabili, quindi devono esserci eventi che fanno da traino, come l’acquisto di Caracciolo quest’estate. L’immagine dell’Airone in estate, con la didascalia “in volo verso Salò”, fu virale”. Poi? “Ricordo con piacere l’episodio che riguardò Zlatan Ibrahimovic, sempre con tante voci di mercato attorno: attraverso il profilo ufficiale commentammo un post con la frase “pare che Ibra sin da piccolo tifasse Feralpisalò” perché lui spesso si dice vada a giocare nelle squadre di cui era tifoso però noi in realtà siamo nati nel 2009! Questo contenuto nascondeva non solo simpatia, ma anche un richiamo storico sul club e ricordo che fu ripreso da altre pagine”.

Infine ci saluta svelandoci un aneddoto sull’ultima trovata di casa Feralpi, i Rolex che Simone Guerra capocannoniere della scorsa Serie C - del proprio girone - con 21 gol dovrebbe regalare ai suoi compagni, proprio come fatto da Icardi: “Abbiamo cercato di cogliere il momento giusto con simpatia. Ho preso una foto di qualche settimana fa e abbiamo visto che calzava. In questo senso bisogna avere anche un buon archivio fotografico: la foto si è prestata al meme. Simone era molto divertito, poi ovvio che qualche compagni hanno chiesto il Rolex, ma vi assicuro, che almeno a me non è arrivato nulla”.

Infine, gli obiettivi: “Siamo una cittadina di poco più di 10000 abitanti e noi attraverso la nostra pagina Facebook andiamo verso i 15000. Ciò fa capire che c’è stata una crescita, un coinvolgimento che non si limita alla città di Salò. La società crede che la comunicazione sia un'area importante. Vogliamo continuare la nostra crescita, in campo e sul web”.

Entusiasmo e passione si respira a Salò. E l’affetto dei compagni a Simone Guerra, in attesa dei Rolex, sembra non placarsi…



A cura di Francesco Falzarano



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!