Il siluro di Tremolada avvicina il Pordenone alla finale
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Data: 09/08/2020 -

Il siluro di Tremolada avvicina il Pordenone alla finale

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La fredda vendetta. Con un tiro mancino. Che non vale tre punti come quelle del suo amico Pietro Aradori, ma molto di più. Luca Tremolada l’estate scorsa sembrava vicino a diventare il trequartista del Frosinone di Nesta. Poi la società fece scelte diverse e un anno dopo - con la maglia del Pordenone -Tremolada ha portato il suo biglietto da visita. 

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Una bomba di sinistro all’incrocio, il lampo di una notte fatta di tanti muscoli e poche giocate di talento. È bastata la sua a decidere una partita in cui il Frosinone ha fatto tanto possesso – 55% - ma creato meno occasioni. Se ci fosse stato il tabellino pugilistico, ai punti avrebbe probabilmente vinto il Pordenone. Concreto e verticale, ispirato da un Burrai con tanto spazio e pungente con un Ciurria sempre pericoloso. A otto minuti dalla fine è arrivato poi il colpo del ko. Un montante sferrato al cuore delle speranze di un Frosinone che un anno fa aveva preferito giocatori diversi. Tremolada era rimasto a Brescia, nel club con cui aveva ottenuto la promozione. Un’annata trionfale per il gruppo di Corini, che spesso però gli aveva preferito Spalek per le maggiori qualità nella fase difensiva. 

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Arrivato nel mercato invernale a Pordenone, Tesser ha centellinato il suo inserimento in un gruppo che da inizio anno marcia nella parte alta della classifica. Già nell’ultima giornata, a Cremona, Tremolada aveva trovato il primo gol. Una rete di importanza relativa rispetto a quella del Benito Stirpe. Il suo sinistro regala al Pordenone una semifinale di ritorno più comoda: basterà non perdere con due gol di scarto alla fine dei 90 minuti per giocarsi la doppia finale del 16 e 20 agosto. 

Il suo siluro è la ciliegina sulla torta a una prestazione di squadra solida. Da gruppo capace di credere seriamente al doppio salto. Perché il Pordenone – che giocherà il ritorno a Trieste – adesso può veramente pensare di emulare Lecce, Spal, Frosinone e Benevento. Club capaci di passare in pochi mesi dalla C alla serie A. Società che hanno programmato in modo solido. E ottenuto sul campo i frutti di un lavoro fatto dietro le quinte dalla famiglia Lovisa, con il presidente Mauro e il figlio Matteo, dirigente - 24 anni, responsabile dell'area tecnica - di grande spessore.

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Esattamente 348 giorni fa il Pordenone esordiva in B dando 3 reti al Frosinone. Quel 26 agosto – sul neutro di Udine – Tesser mise in luce un centrocampista che nei mesi successivi avrebbe stupito tutti: Tommaso Pobega, doppietta in quella sera e prossimo a tornare al Milan. Prima di farlo, vuole portare allo stesso livello una squadra che oggi sogna su realtà chiare. Un gruppo che veniva dato in calo – 3 pareggi e 2 perse nelle ultime 5 – ma che ha saputo ritrovarsi nell’appuntamento più importante. Una squadra capace di supplire anche all’assenza al centro della difesa di Barison, rimpiazzato da un Vogliacco impeccabile. Muscoli, agonismo e alla fine una giocata da ko. Il pugno al cielo di un trequartista che avrebbe potuto giocare per Nesta e invece lo ha (quasi) mandato all’inferno. Mai sottovalutare però il cuore del Frosinone: la rimonta di Cittadella è storia recente. Lì era stato il mancino di Ciano a scuotere il finale, stavolta ci ha pensato Luca Tremolada. Quando giocava alla Ternana, Sandro Pochesci – suo allenatore dell’epoca – disse che “uno con le sue capacità dovrebbe segnare tre gol a partita”. Esagerava ma questo gol vale davvero per tre. Come una bomba del suo amico Aradori.

Tags: Serie B



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