Serie B, niente ripescaggio per l'Entella: "E' una barzelletta"
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Data: 12/09/2018 -

Serie B, niente ripescaggio per l'Entella: "E' una barzelletta"

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Duro sfogo dopo la sentenza sulla B a 19 squadre: "La crisi del calcio italiano continuerà sino a quando legalità, trasparenza, onestà e correttezza di comportamenti non diventeranno i requisiti indispensabili per far parte della comunità calcistica"
Duro sfogo dopo la sentenza sulla B a 19 squadre: "La crisi del calcio italiano continuerà sino a quando legalità, trasparenza, onestà e correttezza di comportamenti non diventeranno i requisiti indispensabili per far parte della comunità calcistica"

Dopo la decisone presa ieri dal Collegio di Garanzia del Coni di dare il via alla Serie B a 19 squadre, arriva anche lo sfogo della Virtus Entella, che si unisce a quello delle altre squadre possibili ripescate. La società del Presidente Gozzi ha palesato tutto il proprio disappunto con una nota pubblicata sul sito ufficiale:

"La vicenda Cesena è una barzelletta: un mese fa la Corte federale d’appello, anzichè emettere una sentenza sul Cesena, ha stabilito che la società romagnola e il Chievo non potessero essere separati in giudizio. Così ha ottenuto di far trascorrere il tempo affinché avvenisse la revoca dell’affiliazione del Cesena e di conseguenza si verificasse la farsa di oggi, non giungendo mai ad una sentenza definitiva quando in primo grado erano stati irrogati al Cesena ben 15 punti di penalizzazione per la stagione 18/19, ignorando l’articolo 18 sull’afflittività. E adesso i 15 punti sono svaniti nel nulla grazie a rinvii ed a rimpalli grotteschi tra i vari gradi di giudizio"

"L'Entella si batterà in ogni sede e con tutte le forze a disposizione perché questo sistema di giustizia sportiva, che non applica le regole esistenti o le applica a suo piacimento, ed è soggetta ad influenze di ogni tipo, sia radicalmente cambiato. La crisi del calcio italiano continuerà sino a quando legalità, trasparenza, onestà e correttezza di comportamenti non diventeranno i requisiti indispensabili per far parte della comunità calcistica e fino a quando gli organi preposti (Figc e corti federali), contrariamente a quanto hanno fatto in questa vicenda, non imporranno questi valori, che sono imprescindibili per ridare credibilità ad un movimento alla deriva"



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