L'eliminazione dell'Italia dai playoff per accedere al Mondiale di Qatar 2022 è stato l'ennesimo campanello dall'allarme. Settori giovanili, infrastrutture, poco utilizzo dei giovani e troppi calciatori stranieri: dalla Serie A ai campionati minori, servirebbe una riforma importante per rilanciare il calcio italiano.
Il Cies, l’osservatorio del calcio internazionale, ha analizzato l'utilizzo dei giovani e l'età media dei campionati. Nessun italiano - o calciatore di Serie A - è presente nella lista dei 100 Under 20 più utiizzati (Clicca qui per scoprirne di più). Preoccupano, però, anche i dati relativi alla percentuale dei giovani schierati e all'età media.
Serie A, meno giovani utilizzati
Analizzando i dati forniti dal Cies, aumenta la preoccupazione per la Serie A. Il campionato italiano, infatti, ha la percentuale minore per numero di Under 21 utilizzati (3.9%). Guida, tra i top cinque campionati europei, la Ligue 1, con una percentuale di 9.1%. Seguono Bundesliga (7.1%), Premier League (4.4%) e Liga (4.2 %). Se rapportato a tutti i campionati europei, quello italiano occupa la terzultima posizione. Peggio soltanto in Grecia (3.2%) e Turchia (2.3%).
Il periodo analizzato va dal primo gennaio 2021 al 21 marzo 2022.
Serie A, età media elevata
Tra i top cinque campionati europei, la Ligue 1 è anche il quello con un'età media più bassa, 26,4 anni. Poi troviamo Bundesliga (26,5 anni) e Premier League (27,1 anni).
La Serie A non ha l'età media più elevata (tra i top 5) e record negativo che appartiene alla Liga, 27,9 anni. Tuttavia, l'età media del campionato italiano si avvicina molto: 27, 4 anni.
Il campionato con un'età media minore è la HNL croata (25,3 anni), quello con la maggiore è la Süper Lig turca (28, 6 anni).