Sono serviti cinque tentativi alla Spagna per riuscire a vincere una partita in Romania: era una delle trasferte maledette assieme a quelle in Svezia, Olanda e Russia, le uniche nazioni dove la Roja non ha mai vinto contro la squadra di casa. Tre punti per la storia dunque, oltre che per una qualificazione ormai vicina nonostante si sia giocato solamente metà girone. Protagonista a tutto tondo ancora una volta Sergio Ramos, il vero trascinatore della Spagna post Mondiale: nessuno incide come lui, sia in termini realizzativi che caratteriali della squadra.
Prima la sceneggiata con l'arbitro Aytekin, che lo ha solamente ammonito per aver mimato il gesto degli occhiali come protesta per le sue decisioni; poi poco dopo il gol, l'ennesimo della sua carriera in nazionale. Nessuno spagnolo ha segnato più di lui nel post Mondiale 2018: da quando la Spagna è tornata a casa dalla Russia ha segnato otto volte, rimanendo a secco solo nelle sfide contro Inghilterra e Malta visto che contro la Bosnia non è sceso in campo. Ha segnato il decimo rigore su dodici tentativi in nazionale, arrivando a 7 realizzazioni consecutive dal dischetto.
Uno specialista di primissimo piano ormai, per arrivare a cifre incredibili per un difensore in zona gol: è il suo 21esimo gol complessivo con la maglia della Spagna, uno in più di Telmo Zarra e solo due in meno di una leggenda assoluta come Alfredo Di Stéfano. Ma non è finita qui: Sergio Ramos è a un solo gol di distacco da Daniel Alberto Passarella nella classifica dei difensori che hanno segnato più gol nella storia delle nazionali e con queste medie sembra difficile che non riesca a strappargli un primato che dura da decine di anni.
Il prototipo del difensore goleador dell'era contemporanea, ormai una leggenda del calcio spagnolo. Decisivo su tutto il campo, dalla difesa all'attacco, anche nella notte della prima storica vittoria della Spagna in Romania.