È stato uno degli uomini simbolo dell'eliminazione della Juventus nella scorsa Champions League catapultando il suo Porto ai quarti di finale, oggi, invece, Sergio Oliveira è sempre più uomo mercato. In particolar modo in Italia dove ha avuto modo di farsi apprezzare proprio in occasione di quegli ottavi di finale, con tanto di doppietta ai bianconeri. Nelle ultime ore, infatti, è sempre più forte l'interesse della Fiorentina per il portoghese.
Il prototipo del centrocampista
Sérgio Miguel Relvas de Oliveira, meglio noto come Sérgio Oliveira, 29 anni freschi proprio oggi, 2 giugno, non è il ragazzo promettente che puoi scoprire più o meno lontano dall'Italia. È un centrocampista fatto e finito, con caratteristiche ben delineate, che ha giocato una stagione super con il Porto.
Un centrocampista centrale con tanta gamba e resistenza, che sa alternare bene la fase difensiva e quella offensiva, primeggiando però in quest'ultima. I numeri parlano chiaro. Ha vinto il 59% dei contrasti effettuati ma ha completato l'81% dei passaggi effettuati nell'ultimo campionato. È completo perché duttile: si muove molto in mezzo al campo e ha imparato col tempo a sacrificarsi per i compagni, facendosi trovare sempre dove serve.
Quest'anno è stato spesso decisivo per il Porto, con i suoi 20 gol in 48 partite tra tutte le competizioni (5 di questi in Champions), quasi al livello del miglior marcatore Medhi Taremi (23 con lo stesso numero di presenze).
La carriera di Sérgio Oliveira
Sérgio cresce nel vivaio del Porto, ma la prima esperienza da professionista la fa con la maglia del Beira-Mar nel 2010, club appena promosso in prima divisione. Lì gioca solo 6 gare di campionato, 12 in tutto.
Dopo una parentesi in Belgio con il Mechelen, il centrocampista torna in patria per vestire la maglia del Penafiel, in seconda divisione. È il ritorno al Porto, però, nella squadra B, che segna una prima svolta positiva nella carriera di Sérgio: 36 presenze, 6 gol e 3 assist gli valgono l'interessamento del Pacos de Ferreira nella stagione successiva.
Due annate da protagonista annunciano il suo ritorno al Porto, forse il coronamento della sua crescita. Il ritorno avviene ma, ancora, il ragazzo non riesce a svettare. Così, dopo un anno e mezzo, avendo visto il campo solamente per 20 volte con i Dragoes, a gennaio del 2017 arriva in prestito in Francia, al Nantes.
La svolta con Conceição
Ed è qui che avviene il secondo cambio di direzione importante nella carriera di Sérgio Oliveira: perchè al Nantes, incontra proprio Sérgio Conceição come allenatore. In Francia gioca solo 6 partite, ma Conceição intravede potenzialità importanti, tanto da portarselo dietro nel 2017, quando entrambi tornano a Porto. Pur partendo inizialmente fuori, il numero 27 recita un ruolo importante per la vittoria del campionato del primo Porto di Conceição, con 4 gol e 2 assist in 19 partite.
Nella seconda metà della stagione 2018/19, veste la maglia del PAOK Salonicco, dove vince il campionato, per poi far ritorno a casa. Col passare del tempo, non solo si guadagna un posto fisso nell'undici titolare di Sérgio Conceição, ma diventa soprattutto protagonista di un'annata dove tutto è possibile -come riporta su un post instagram-. Prima la qualificazione alle spalle del Manchester City, poi quella doppietta alla Juventus. L’eliminazione ai quarti, facendo comunque sudare il Chelsea, è la conclusione di un percorso in Europa caratterizzato da impegno e tanto orgoglio.
La chiamata del Portogallo
La stagione da protagonista assoluto, poi, gli vale anche la convocazione da parte del Portogallo per gli Europei ormai prossimi a iniziare. Il centrocampista rinforzerà la rosa di Fernando Santos e vestirà per la prima volta in assoluto la maglia della sua Nazionale in questa competizione internazionale. Fino a questo momento, Sérgio Oliveira aveva collezionato solo 10 presenze con la maglia del proprio Paese, quattro di queste - per un totale di soli 30 minuti, però - valide per la Nations League. Affiancherà quindi il capitano Cristiano Ronaldo, che quella punizione di Sérgio, valevole per l'eliminazione della Juventus, non la dimenticherà facilmente.