All’esterno dello stadio Farid Richa di Lara c’è un murales dedicato al fratello del suo bisnonno, che giocava a calcio contro i portoghesi arrivati a Barquisimeto negli anni 40 e 50 dello scorso secolo. “Provengo da una famiglia che ama il calcio, muy futbolera, mio padre e mio nonno mi hanno trasmesso questa passione: ho il calcio che mi scorre nelle vene. Adesso le loro speranze sono riposte in me”, così Telasco Segovia a Gianlucadimarzio.com, dal ritiro di Cali della Venezuela, come la chiamano loro perché in Sudamerica è femminile.
Gli inizi e la depressione
Il centrocampista della Sampdoria sarà l’unico giocatore del Sudamericano Sub-20 che gioca in Italia. “Ho iniziato a 3 anni all’Escuelita Máximo Viloria e non capivo ancora bene il gioco, certe volte mi mettevo a giocare con la terra e gli altri mi portavano via il pallone. Sono rimasto lì fino a 11 anni, poi sono passato al Deportivo Lara”. Suo padre mette i vetri oscurati alle auto, sua mamma lavora in un fast food. Ed è grazie a lei se oggi gioca ancora a calcio. “Nel 2019 ero caduto in una specie di depressione. Avevo 16 anni e non giocavo nel Deportivo Lara. Dicevo a mia mamma che volevo smettere, ma lei rispondeva che ero ancora giovane, che sarebbe arrivata la mia occasione e che avrei dovuto continuare a lavorare per raggiungere il mio sogno. Grazie a quelle parole ci sono riuscito”. L’8 settembre 2019 ha esordito nella sconfitta per 3-1 contro il Carabobo nel Clausura venezuelano. “Non è stato bello. Poi non ho più giocato fino all’inizio della nuova stagione, quando giocai bene la prima giornata e da lì non sono più uscito”. 66 presenze e 5 gol in maglia rojinegra, da riserva a inamovibile grazie a Leo Gonzalez. “El Profe mi ha dato fiducia, non parlavamo tanto, ma mi lasciava in campo. L’ho conquistato partita dopo partita, mi consigliava di migliorare il mio fisico e piano piano ci sto lavorando. Con lui si è vista la mia miglior versione e mi hanno chiamato in nazionale: quel momento ha segnato la mia carriera”.
Pekerman e il trasferimento alla Sampdoria
L’esordio con la Vinotinto è avvenuto lo scorso 28 gennaio nella vittoria per 4-1 contro la Bolivia grazie a Pekerman. “Da centrocampista mi chiede di ricevere la palla alle spalle dei centrocampisti avversari e fare il ‘mio calcio’, trovare gli spazi, tirare in porta…Per questo mi dice che gli ricordo Riquelme”. Il ct argentino è stato chiave per il suo trasferimento alla Sampdoria. “Un anno fa avevo offerte dagli Stati Uniti, dal Chincinnati e dal New York, ma il Profe mi disse che per il suo progetto voleva che andassi in Europa. Mi disse di aspettare, che poi c’era una vetrina come il Torneo di Tolone e il mio momento sarebbe arrivato. Aveva ragione”. Con il Venezuela che ha perso in finale 2-1 contro la Francia, Telasquito è stato eletto MVP del torneo. Un premio che in passato è andato a giocatori come Rui Costa, Thierry Henry, Riquelme e James Rodriguez. “Il ricordo più bello di quell’esperienza resta quando mi hanno eletto miglior giocatore: mi ha reso molto felice, così come la mia famiglia. Resterà marcato nella mia testa”.
¡El mejor del @TournoiMRevello es Vinotinto!
— Juveniles Vinotinto (@juvenilesfvf) June 12, 2022
Telasco Segovia obtuvo el galardón al Mejor Jugador de la competición 🔝
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La vetrina del Torneo di Tolone ha attirato varie società europee, tra cui la Sampdoria. “La prima offerta è arrivata dal Portogallo e avevo accettato, poi però mi dissero che c’era anche la Sampdoria e non ci pensai: volevo andare in Serie A. È durata un mese la trattativa perché dovevo aspettare anche i documenti. Al momento della firma ero molto felice, si realizzava il sogno di giocare in Europa”.
La Sampdoria dell’idolo Rincon
Bɪᴇɴᴠᴇɴɪᴅᴏ Telasco #Segovia! 🇻🇪#FORZADORIA 🔵⚪️🔴⚫️⚪️🔵 pic.twitter.com/O0u9VutTnM
— Sampdoria English (@sampdoria_en) August 21, 2022
Il classe 2003 ha sempre giocato da centrocampista ed è cresciuto con il mito di Tomas Rincon, che dopo averlo conosciuto in nazionale, lo ha ritrovato nella sua avventura a Genova. “Da bambino guardavo le sue partite, è sempre stato il mio idolo. Giocare nella stessa squadra è un sogno, non me lo sarei mai immaginato. Mi ha aiutato tanto al momento del mio arrivo in Italia, mi ha invitato a cena, abbiamo parlato: per me è come un papà”. La maglia però non gliel’ha chiesta. “Ma dovrò farlo”, sorride l’ex Deportivo Lara, che però aveva anche altri gusti rispetto alla garra vinotinto del General. “Guardavo Messi e Iniesta: sono fan al 100% del Barcellona. Adesso guardo Yangel Herrera: vedo molte similitudini, siamo entrambi centrocampisti box to box”.
Dall’arrivo in blucerchiato Segovia ha collezionato 2 convocazioni in campionato e 5 presenze con la Primavera. “I primi mesi sono stati duri, dovevo adattarmi soprattutto fisicamente, ma ora posso diventare un giocatore importante. Con Stankovic non ho parlato molto perché in quei giorni mi allenavo più con la Primavera. Voglio fare un grande Sudamericano Sub-20 e portare il mio Paese al Mondiale, poi voglio aiutare la Samp a risalire la classifica”. Al Sudamericano sarà guidato dall’ex Milan, Fabricio Coloccini che da aprile è diventato il ct della Sub-20. “Ci chiede di essere un gruppo unito in questo torneo in cui si gioca ogni 2 -3 giorni. Non vince il singolo, ma la squadra e qui siamo in tanti che hanno già debuttato in nazionale maggiore. Possiamo fare bene”. Parola di Telasquito, che in futuro sogna la Premier, ma che adesso è focalizzato sulla maglia vinotinto e quella blucerchiata.