Lazio-Atletico Madrid: la conferenza stampa di Sarri | LIVE
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Data: 18/09/2023 -

Lazio, Sarri: "Mi aspetto che la squadra migliori l'approccio"

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Le parole di Maurizio Sarri alla vigilia di Lazio-Atletico Madrid di UEFA Champions League
Le parole di Maurizio Sarri alla vigilia di Lazio-Atletico Madrid di UEFA Champions League

Dopo la sconfitta contro la Juventus, la Lazio ha imposto il silenzio stampa ai propri tesserati (Clicca qui per la notizia completa). Alla vigilia dell'esordio in UEFA Champions League contro l'Atletico Madrid - fischio d'inizio martedì 19 settembre ore 21 allo stadio Olimpico - l'allenatore biancoceleste Maurizio Sarri è tornato a parlare in conferenza stampa.

 

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(Foto Rosito)

Lazio, le parole di Sarri in conferenza stampa

Maurizio Sarri ha esordito in conferenza stampa: "Mi aspetto che la squadra migliori togliendo i difetti che hanno caratterizzato la fase iniziale di stagione. Quelli più evidenti sono relativi all'approccio alla partita e ai momenti decisivi della gara. Siamo troppo morbidi nella nostra area di rigore e poco precisi in quella avversaria. Negli altri 70 metri di campo stiamo facendo passi in avanti. Quello che mi dispiace delle ultime partite è che stiamo subendo gol in situazioni molto evitabili, anche se siamo messi nel modo giusto. In queste situazioni "sporche" nelle due aree di rigore ci sono i nostri margini di miglioramento".

Sul gioco di Simeone ha proseguito: "Il mio modo di vedere il calcio è diverso da quello di Simeone, ma ho tanta stima di questo allenatore".

Sul calendario: "In questo momento ci propone questo, abbiamo la consapevolezza di aver fatto qualche passo in avanti, ma ora bisogna fare quello decisivo. Quando giochi con squadre forti devi essere consapevole di poter correre dei rischi. Dobbiamo cercare di far risultato, non so se sia il momento migliore o peggiore per affrontarli. I nostri risultati ora non sono positivi, quindi teoricamente è il momento peggiore".

  

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Su Immobile, Kamada e Guendouzi: "Immobile ha il destino dei grandi bomber, non puoi farne a meno quando segna ma poi quando non lo fa viene criticato. In questo momento mi sembra che la squadra stia dando poca profondità e questo ci penalizza a livello realizzativo. Deve cercare di più la profondità e venire meno in contro. Kamada e Guendouzi potremo vederli insieme quando Luis Alberto andrà in coma da fatica. Vedere Guendouzi in cabina di regia è impossibile, non rappresenta come caratteristiche quello che io intendo come vertice basso"

Sulla Champions e sulla partita contro la Juventus: "La società ci ha chiesto di non commentare la partita di Torino. La Champions è un'altra storia e il livello è elevatissimo. Deve essere un onore esserci dentro e deve essere un piacere lottare su ogni singolo pallone. Dal punto di vista mentale non c'è tempo per soffermarsi sulla Juve, dobbiamo solo meditare sugli errori fatti e proiettarci sulla prossima".

Le parole di Luis Alberto

"Simeone è un emblema, domani sarà una partita difficilissima. Penso che sarà bellissimo giocare con lo stadio pieno. Cosa ci sta mancando? L'ha detto il mister: dobbiamo essere più cattivi in area di rigore e difendere meglio. Abbiamo preso due gol contro la Juventus che non prenderebbe nemmeno una squadra di quarta o quinta categoria.

 

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Immobile? Non saprei come aiutarlo, è la vita dell'attaccante. Io provo a fargli l'assist giusto. Quando fa gol è un fenomeno e quando non lo fa va così. Lo vedo lavorare bene e presto farà gol, così tutti staranno zitti. Nazionale? Non ci penso. Rappresentare il mio paese è la cosa più importante al mondo ma se ci penso perdo energie. Ci sono tanti giocatori fantastici nel mio ruolo, sono tranquillo e devo fare prima il mio lavoro nella Lazio. Leader? Non mi ci sento. Per me è Ciro, è il capitano. Io provo ad aiutare la squadra, magari parlando un po' di più perché vedo in questo modo il calcio. Dopo la partita contro il Genoa sono andato a parlare con i tifosi, loro sono fantastici in casa e fuori. Contratto? Sicuramente a dicembre vado via. Scherzi a parte, mi piacerebbe finire nel mio paese la carriera, ma dipende da come sto fisicamente. Felipe Anderson e Zaccagni? Sono due giocatori che devono fare il 60% dell'uno contro uno. Giocare contro una squadra bassa è difficile. Devono trovare il gol per guadagnare fiducia. Anche Isaksen credo che sarà fortissimo".

 

 



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