"Fumo ancora tanto, troppo. Con l'inizio della nuova stagione mi è cresciuta forte la voglia di esserci dentro, di tornare in campo": così ha esordito Maurizio Sarri, in una lunghissima intervista a La Gazzetta dello Sport. Per la prima volta da quando ha lasciato la Lazio e il calcio italiano, l'allenatore si è raccontato in tutto e per tutto.
Le parole di Sarri
L'allenatore ha iniziato la chiacchierata con un augurio sul proprio futuro: "Spero di rientrare prima di gennaio. Dipenderà dalle situazioni, dalle offerte, dalle motivazioni e dalla telefonata che mi trasmetterà più adrenalina. Ma il prossimo non sarà un ultimo ballo. Ho ancora voglia di allenare e penso di essere nelle condizioni di poter dare qualcosa".
Tante le squadre storiche allenate da Sarri in carriera, ma c'è un sogno particolare prima del ritiro: "Prima o poi mi piacerebbe allenare il Boca Juniors, sarebbe un folle sogno finale, non so se realizzabile".
Poi, un pronostico sul campionato di Serie A: "La prima impressione è che l'Inter sia la favorita, ma aspetto l'evoluzione di tante squadre. C'è da vedere la Juve di Motta e il Napoli di Conte. Anche il Milan può avere una evoluzione positiva, stesso discorso per la Roma. Hanno giocatori forti".
Le parole su Juventus, Napoli e Lazio
Il Comandante ha anche fatto un paragone tra il sé stesso della Juventus e Motta: "Quando sono arrivato io, alla Juve non c'erano i presupposti per una rivoluzione culturale. In questo momento invece sì. Si vede la volontà di Motta di fare qualcosa di diverso. Giuntoli riuscirà sicuramente a vincere a Torino, non so in che tempi. Ha un coraggio immenso, che trasmette a squadra e staff".
Higuain ha raggiunto il proprio record di gol proprio con Sarri. E l'allenatore ha raccontato un aneddoto sull'attaccante argentino: "Quando sono arrivato a Napoli, lui voleva andare via. Lo convinsi in 5 minuti dicendogli che con me avrebbe segnato valanghe di gol. È il mio centravanti ideale, ma lo sarebbe per qualsiasi allenatore. Top assoluto".
Non sono mancate poi parole di stima per il Napoli: "Ha costruito una squadra forte e Antonio realizzerà un ciclo importante. Non so se vincerà subito, ma la storia di Conte è quella. De Laurentiis è impulsivo caratterialmente, ma sotto la sua gestione il Napoli è cresciuto e gli sarò sempre grato per avermi fatto allenare la squadra del cuore".
Infine Sarri ha parlato della Lazio, sua ultima squadra: "Non mi sono pentito delle dimissioni, per me era un momento di fragilità interiore e personale. C'erano situazioni che non mi piacevano, come il mio rinnovo di contratto. Non sono stupito degli addii dei big, la sensazione già prima era che il ciclo fosse finito".