IL TESTO DEL DECRETO - “Il Tribunale, in composizione monocratica, in accoglimento della domanda, conferma le misure protettive generali richieste e, per l’effetto:
* i creditori della società non potranno acquisire diritti di prelazione se non concordati con l’imprenditore né potranno iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul suo patrimonio o sui beni e sui diritti con i quali viene esercitata l’attività d’impresa;
* fino alla conclusione delle trattative o all’archiviazione dell’istanza di composizione negoziata, la sentenza di apertura della liquidazione giudiziale o di accertamento dello stato di insolvenza non potrà essere pronunciata, salvo che il Tribunale disponga la revoca delle misure protettive;
* i creditori nei cui confronti operano le misure protettive unilateralmente, rifiutare l’adempimento dei contratti pendenti o provocare la risoluzione, né potranno anticiparne la scadenza o modificarli in danno dell’imprenditore per il solo fatto del mancato pagamento di crediti anteriori rispetto alla pubblicazione dell’istanza di negoziazione assistita.
Manda al ricorrente per l’iscrizione al registro imprese. Misura concessa per 120 giorni”.
Samp, lo scudo dai creditori
Per 120 giorni, dal 6 febbraio al 6 giugno, la Sampdoria sarà al riparo da azioni esecutive o cautelari da parte dei suoi creditori. Il club potrà quindi usare come scudo il decreto emesso dal Tribunale di Genova. Quattro mesi di tempo che saranno fondamentali per delineare il futuro del club: nel decreto viene infatti specificato che la concessione di queste misure di protezione è temporanea e funzionale all’obiettivo di risanare la società tramite la sua cessione. Pertanto in questi quattro mesi dovranno essere messe in atto tutte le operazioni per finalizzare questo obiettivo, con la cessione della composizione negoziata che potrà essere revocata qualora il Tribunale ravvisi l’impossibilità di portare al termine il piano