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L’Europeo, CR7 e la tribuna… per sbaglio: Samp, ecco Adrien Silva

Questa volta, non dovrà aspettare quattro mesi prima di iniziare una nuova avventura in un altro campionato. Adrien Silva è un nuovo giocatore della Sampdoria. Arriva a parametro zero dopo la rescissione con il Leicester: con i Foxes aveva firmato il 1° settembre 2017, 14 secondi dopo la fine del mercato inglese. Troppo tardi secondo la federazione, che non acconsentì al suo trasferimento per 28 milioni di euro dallo Sporting Lisbona. Un piccolo ritardo che è costato ad Adrien metà stagione lontano dai campi.


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Nato in Francia ad Angoulême, da padre portoghese e madre francese, il centrocampista ha scelto nel 2014 di giocare per la nazionale lusitana. I primi passi però li ha fatti nel settore giovanile del Bordeaux, salvo poi trasferirsi in Portogallo: due anni nell’ARC Paçô, per poi essere tesserato a 13 anni dallo Sporting Lisbona.

Con il club biancoverde fa il suo esordio da professionista nel 2007. Quindici stagioni all’Alvalade, cinque titoli e anche la fascia di capitano al braccio. Ma dimostra di saper vincere anche fuori da Lisbona nelle due esperienze in prestito, con la Coppa portoghese alzata all’Academia Coimbra e il campionato israeliano vinto con il Maccabi Haifa.


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In carriera ha condiviso lo spogliatoio con Cristiano Ronaldo, che ritroverà da avversario con la maglia della Juve. "È un animale: il giocatore con cui ho giocato che più mi pressava. Quando scende in campo vuole sempre vincere”. Un vincente anche con la maglia della Selecao, che veste dal 2014, dopo essere stato premiato come miglior giocatore dell’anno nel 2013 allo Sporting.

"Nel 2014 in una delle prime amichevoli con Fernando Santos abbiamo giocato contro la Francia, nello stesso stadio dove si sarebbe giocata la finale di Euro 2016. Tutta la mia famiglia era presente, ma sono rimasto panchina tutto il tempo. Avevo un grande bruciore di stomaco, ma mio padre mi ha detto di non preoccuparmi, perché avrei giocato la finale dell’Europeo e il Portogallo avrebbe vinto il torneo".


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Ed è andata proprio così, nonostante sia rimasto in panchina ai gironi, salvo poi trovare spazio nella fase a eliminazione diretta. “È stato come rivivere una storia personale: per aver vissuto in Francia, per avere familiari residenti lì e per aver incontrato delle difficoltà quando mi sono trasferito in Portogallo a 11 anni. Ho fatto molti sforzi per raccoglierne i frutti in seguito ed è stata la migliore ricompensa che potessi chiedere".

E nel 2018, nonostante la lunga assenza dai campi, è riuscito ad essere convocato al Mondiale in Russia dopo una grande seconda parte di stagione in Premier League.


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Sarebbe voluto tornare allo Sporting per chiudere il cerchio e ha avuto l’opportunità di lasciare l’Europa per giocare nel Flamengo, ma l’addio di Jorge Jesus non glielo ha permesso. Ora arriva nel campionato dove giocano i connazionali Ronaldo e Miguel Veloso, che ha sostituito in biancoverde prima e in nazionale poi. Dopo un’ultima stagione in prestito al Monaco, a 31 anni è pronto a una nuova avventura in maglia blucerchiata.


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