Antonio Rudiger, difensore tedesco del Real Madrid, ha rilasciato un'intervista al quotidiano spagnolo Marca, nella quale ha parlato della sua esperienza in Spagna ma ha anche trattato temi più attinenti alla sua vita personale e al suo carattere.
"Se sono sempre sorridente? Fuori dal campo sì, quando possibile. Non ho ragioni per non sorridere. Le mie stelle polari sono umiltà e normalità: è quello che mi hanno insegnato i miei genitori. Io sono un privilegiato, ho una bella vita e mi piace restituire qualcosa alla comunità in cui vivo".
Real Madrid, le parole di Antonio Rudiger a Marca
Rudiger ha risposto a una domanda sul Ramadan: "Non mi cambia la vita da atleta, ci sono abituato. se ho dovuto concordare qualcosa con Ancelotti e Pintus? Parlo con il nutrizionista, è ciò che conta. se parlassi con Pintus mi farebbe correre..."
Dunque il difensore ha parlato della sua vita spagnola: "Sono felice qui, mi piacciono la gente, la cultura, lo stile di vita: la gente è piacevole e accogliente". Alla domanda se vada in giro per la città o faccia come Kroos, trascorrendo il suo tempo fra le mura di casa, Rudiger risponde: "Sono un po' più aperto di Toni, mi piace mischiarmi alla gente". Quando gli fanno notare che la gente gli vuole bene, Rudiger risponde così: "Chiaro, perché dovrebbero odiarmi?".
Dunque il difensore ha espresso delle considerazioni più approfondite sulla stagione in corso: "In Liga dobbiamo andare avanti, ma non è più nelle nostre mani. Ma tutto il resto sta andando per il verso giusto. Siamo in finale di Copa del Rey dopo una rimonta spettacolare al Camp Nou e la Champions è ovviamente il grande obiettivo. Una volta che sei ai quarti...". Proprio a proposito dell'imminente sfida al Chelsea, il tedesco è ottimista: "Non sarà una partita facile, ma noi siamo il Real Madrid. Giocando qui sappiamo come si affrontano certe partite".
Poi Rudiger risponde alle domande su cosa significhi essere un difensore del Real: "Fare questo ruolo qui non è come ricoprirlo altrove. Qui non si difende come nelle altre squadre". Sempre sul Madrid: "Qui la pressione ce l'hai fin da quando sali a bordo della macchina per raggiungere Valdebebas... Ma è qualcosa che mi piace, non vivrei in altro modo". Dunque su Ancelotti: "Appartiene a un'altra generazione eppure allena ad altissimo livello. Lui è il migliore". Infine sull'ambiente che si creal al Bernabeu nelle serate di Champions: "Cambia tutto, completamente, è qualcosa a cui non mi sono ancora abituato. Ma la cosa allucinante è che per i miei compagni è come se fosse tutto normale. Per me è impressionante. Questo stadio intimidisce, negli occhi degli avversari vedi la paura".