Rudi Garcia, ex allenatore della Roma e tecnico del Marsiglia, in un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha parlato della prima sfida di Europa League contro la Lazio tra 9 giorni. Una partita dal sapore particolare visto il passato in giallorosso del francese. "E’ una partita speciale. Di sicuro intendo continuare la mia tradizione personale: per il Marsiglia sarebbe molto importante. All’Olimpico i laziali la fischieranno? Giusto così, visto che io sono e sarò sempre un romanista. Basta che tutto resti nell’ambito del fair play, dello spettacolo: si è avversari in campo, non fuori. Non è una guerra".
Il suo legame con la Roma è talmente forte che Garcia esclude categoricamente un futuro in biancoceleste. "Non allenerei mai la Lazio. A Roma c’è solo un club per me. La Lazio merita rispetto, lo stesso rispetto che i tifosi della Lazio hanno sempre dato a me. Ma io ho fatto un altro percorso e non posso ignorarlo".
Il futuro, il presente ma anche il passato di Garcia, che è ha rivelato alcuni retroscena sul suo addio alla Roma nel 2016: "Il fatto di aver perso autorevolezza dopo la ribellione di Totti alla sostituzione contro il Torino? Non voglio essere volgare ma non mi viene una parola migliore: queste sono stronzate. Sappiamo tutti quando sono cominciati i miei problemi alla Roma. Alla fine del secondo campionato, dopo il derby che confermò il nostro secondo posto, dissi quello che pensavo sul gap con la Juventus, sull’impossibilità di vincere lo scudetto. A quel punto è finita, la mia strada era segnata. Però mi fa piacere che Francesco abbia detto esattamente le stesse cose poche settimane fa. In Francia un proverbio dice che non va bene avere ragione troppo presto. Non mi importa chi abbia deciso la mia sorte se Pallotta o Baldissoni. So solo che i contatti con il mio successore erano stati presi da tempo. Non c'è stato molto rispetto ed io ero già condannato prima della stagione. Io sbagliai a farmi togliere il preparatore, Paolo Rongoni, che poi ho ripreso qui a Marsiglia. Accettai due professionisti scelti dalla società che non venivano dal mondo del calcio: errore. Troppi infortuni, mi spiegarono. Ma mi sembra, e lo dico con sincero dispiacere, che a Trigoria il problema sia rimasto. Di Francesco o Spalletti? Preferisco la squadra di Eusebio, è un romanista e ha sfiorato una finale di Champions".
Sull'arrivo di Kevin Strootman, che Rudi Garcia, dopo averlo allenato alla Roma, ha voluto fortemente portare nella squadra francese ha dichiarato: "Quando ho saputo che la Roma avrebbe preso Nzonzi ho chiamato il mio ds e ho chiesto di sondare. In cuor mio però non pensavo che avrebbe accettato di venire al Marsiglia, visto che era appena diventato padre. E invece...Forse Kevin in quel momento non avvertiva la fiducia della società e io sfruttato questa opportunità".