Una finale decisa da un uomo solo. 4 gol in due partite: uno all’andata e… tre al ritorno! Uno dei quali, il più bello di tutti, in rovesciata: non certo un modo banale per decidere una finale. Anche se ultimamente sembra andare davvero di moda. Michele Marconi ha trascinato l’Alessandria alla vittoria nella Coppa Italia Serie C con la Viterbese. In un pomeriggio caldissimo, l’attaccante dell’Alessandria scalda a livello inverosimile un Moccagatta sold out per la festa. Rigore, rovesciata e semirovesciata: mancava solo la rete di testa la sua specialità. Dettagli. Si scherza, ovviamente. Anche perché Michele Marconi non dimenticherà mai questo pomeriggio. Entrando così nella storia dei grigi, con tutto lo stadio in piedi ad applaudirlo per una standing ovation meritatissima al momento della sua sostituzione all’86’. Ha regalato all’Alessandria la seconda Coppa Italia della sua storia, visto che proprio i grigi 45 anni fa vinsero la prima edizione del torneo al Flaminio di Roma contro l’Avellino. L’eroe di allora fu Lorenzetti, quello di oggi si chiama Michele Marconi. Anzi, un super eroe. Batman, per l’appunto. Sì, perché l’attaccante di Massa Marittima fino a qualche tempo fa aveva l’abitudine di festeggiare ai suoi gol indossando la maschera del super eroe della DC Comics. Un’esultanza nata durante il prestito in Puglia al Lecce e portata in Piemonte in questa stagione, nella quale ha avuto il compito di sostituire sia in campo sia nelle cifre quel Riccardo Bocalon trasferitosi alla Salernitana. E Marconi l’ha fatto alla grande: 16 gol totali in stagione contando i 3 di oggi. 3 gol fondamentali - insieme alla rete nella finale di andata - che hanno permesso all’Alessandria alzare al cielo la Coppa Italia Serie C.
"La rovesciata? Beh, ogni tanto ci provo in allenamento - ha poi raccontato in sala stampa - oggi mi è riuscita anche in partita e sono contento". Anche perché è arrivata in un momento delicato, complice un'ottima Viterbese: "Loro hanno un mister preparato e sono venuti a prenderci alti trovando subito il gol. È stata una doccia gelata ma piano piano ci siamo rimessi con la testa e abbiamo ritrovato il bandolo della matassa”. Due le dediche: "Per Vannucchi - continua - visto che era in tribuna infortunato nonostante ci abbia portato con le sue parate fino qua. Poi anche la famiglia, i compagni di squadra e gli amici che mi circondano. È stata una bella soddisfazione, perché sapevamo quanto ci tenevamo noi e la proprietà e anche ciò che porta la vincita della coppa. Chi non vuole vincere un trofeo?". Gioia, dunque. Grande umiltà anche, perché: "Sì, io ho fatto gol ma i miei compagni dietro si fanno il culo". 16 le reti realizzate in stagione: "In fase realizzativa è l’anno migliore della mia carriera. Avrei dovuto farne ancora di più in campionato ma c’è tempo... e speriamo di farne tanti altri. Questo trofeo ci darà tempo di rifiatare e preparare bene i playoff perché c’è gente in squadra che non si è mai fermata. Saltando due turni grazie alla coppa, possiamo recuperare". Chiosa finale su un pubblico incredibile: "Lo stadio così pieno l’ho visto poche volte ma oggi c’era un’adrenalina diversa. Questa vittoria ha un sapore particolare perché l’ho vinta da protagonista e perché da quando sono qua è sempre mancata la ciliegina sulla torta”.