Romulo: "Verona-Juve, partita del cuore. Il mio futuro? Ho un sogno"
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Data: 30/10/2021 -

Romulo: "Verona-Juve la mia partita del cuore. Il mio futuro? Ho un sogno"

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Il doppio ex della sfida si racconta in esclusiva ai nostri microfoni
Il doppio ex della sfida si racconta in esclusiva ai nostri microfoni

Verona-Juventus: incroci ne abbiamo? La guida dell'Hellas è Tudor, e sappiamo bene cosa rappresenti per il mondo bianconero. Ma non è l'unico, non è il solo. Vi ricordate Romulo? È in Brasile, adesso. Gioca nel Cruzeiro. Un doppio ex di quelli che ai tifosi piacciono: cuore, polmoni, grinta. Al telefono è sempre disponibile: "Sì, sono tornato in Brasile dopo tanti anni. La pandemia ha cambiato tutto, ma qui c'è un progetto che mi piace e che voglio portare avanti", ci racconta. Parlando del presente, certo, ma anche del passato che, in Italia, è stato molto importante.si è raccontato in esclusiva ai nostri microfoni.

 

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Nella sua esperienza in Italia di dieci anni, ben 5 di questi sono stati trascorsi tra Verona e Juventus. Due squadre che per Romulo valgono ancora tanto nei suoi ricordi: “Quando parliamo di Verona e Juventus mi vengono in mente i pensieri più belli da giocatore. A Verona ho ancora un bellissimo rapporto con tutti, ho vissuto 4 anni intensi in cui abbiamo battuto record su record. Avevamo una squadra molto forte, c’era Luca Toni che segnava una valanga di gol. Sono innamorato di Verona, ho già comprato casa lì quindi con la mia famiglia tornerò a viverci sicuramente. A Torino invece ho vissuto l’esperienza più importante nella mia carriera calcistica: il mondo della Juventus è completamente diverso da tutti gli altri perché bisogna vincere per forza. Quando sono arrivato lì c’erano grandissimi campioni come Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci, Pirlo, Tevez, Pogba. L’organizzazione della Juventus è qualcosa che ti rimane dentro per tutta la vita”.

 

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La stagione 2014/15 è stata quella vissuta con la maglia bianconera, con cui ha giocato 278’. “Il giorno più bello con la maglia della Juventus è senza dubbio il primo - ricorda Romulo -. Ho avuto la fortuna di conoscere tutti in quel giorno: da Marotta a Paratici, passando ad Allegri ed al resto dei compagni con cui ho sempre sognato di giocare. Non dimenticherò mai il giorno del debutto in Champions League contro il Malmo, vincemmo per 2-0 ed è un ricordo che porterò per sempre con me”.

 

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Con maglia dell’Hellas, Romulo ha contribuito con 13 gol e 26 assist in 124 presenze tra il 2013 ed il 2018 tralasciando l’avventura bianconera. L’ex giocatore del Verona si dice soddisfatto del lavoro di Tudor, anche se prova rammarico verso l’operato di Di Francesco: “L’arrivo di Tudor a Verona ha dato molta grinta ai ragazzi, ma io vedo ancora qualcosa della mano di Di Francesco perché è un ottimo allenatore. Secondo me ha avuto poco tempo a disposizione per far vedere tutto ciò che ha preparato durante la preparazione con l’Hellas, quindi mi dispiace per lui perché è molto bravo così come lo è Tudor. Con lui la squadra ora ha fame, grinta, coraggio, pressing alto e gioca anche un bel calcio: non è arrivata per caso la vittoria per 4-1 contro la Lazio”.

 

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Romulo vuole sognare in grande: “Per il Verona l’obiettivo resta sempre la salvezza, ma vedendo le prestazioni di ora chissà se magari potrà lottare anche per un posto in Europa…”.

La stagione della Juventus è iniziata con molti alti e bassi in campionato, ma ciò non toglie dalla testa di Romulo l’idea dell’obiettivo finale dei bianconeri: “Nonostante i punti di distacco da Napoli e Milan, la Juventus è ancora in corsa per lo Scudetto. Per la Juve basta vincere 5/6 partite consecutive e si troverà ancora nei primi posti. Presto vedremo meglio la mano di Allegri sui ragazzi e non mi stupirei se nelle prossime giornate dovessero arrivare anche 10 vittorie di fila: è nel loro DNA, possono farlo in qualsiasi momento del campionato”.

Il giocatore di passaporto italiano, dopo aver vissuto 10 anni in Italia, è tornato a giocare in Brasile: “Sono accadute in fretta tante cose, il fattore principale è stata la pandemia che non ha permesso a me e alla mia famiglia di viaggiare spesso com’è accaduto in passato. Poi è arrivata l’importante proposta del Cruzeiro che mi ha fatto sentire ancora al centro del progetto con un contratto di tre anni”.

 

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Il sogno di Romulo

All’età di 34 anni è normale iniziar a pensare ad un futuro oltre il calcio giocato, ma Romulo ha le idee ben chiare in testa: “Ho un contratto fino al 2023 con il Cruzeiro che è uno dei club più importanti del Brasile, con dieci milioni di tifosi straordinari. Nel mio futuro voglio continuare a masticare calcio, ho già il patentino UEFA da allenatore. Mi piacerebbe senza dubbio tornare in Italia dove ho vissuto i miei ultimi 10 anni di vita, in cui sono stato benissimo ed ho un rapporto bellissimo con molte persone. Con il mio procuratore Alessio Secco siamo pronti a qualsiasi tipo di esperienza: in questo periodo sto studiando molto il ruolo di allenatore tra libri e corsi, perché quando smetterò di giocare voglio subito allenare una buona squadra. Il mio sogno è di allenare una squadra dove ho già giocato iniziando dalla Primavera magari, per me sarebbe un onore”.

A cura di Michele De Blasis



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