Dopo la vittoria in campionato contro la Juventus, la Roma è pronta per tornare in campo, giovedì 9 marzo, all'Olimpico, contro la Real Sociedad. La squadra spagnola è attualmente al quarto posto in classifica in Liga, alle spalle di Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid.
Alla vigilia del match, valido per l'andata degli ottavi di Europa League, José Mourinho ha parlato in conferenza stampa.
L'allenatore giallorosso ha inizialmente parlato della squadra avversaria: "La Real Sociedad è un'ottima squadra. È difficile trovare punti deboli, Alguacil è un allenatore bravissimo, la squadra è molto organizzata sia difensivamente che offensivamente. I giocatori sono molto tecnici, come è normale che sia in Spagna. Essere quarti in Liga dietro a quei tre giganti è tanta roba. È veramente una squadra di qualità, non siamo stati fortunati nel sorteggio. Però quando sei in Europa League, soprattutto quest'anno che la qualità è molto alta rispetto alle altre stagioni, è normale. Però sono sicuro che loro ci guardano con lo stesso rispetto con cui li guardiamo noi".
Le parole di Mourinho alla vigilia di Roma-Real Sociedad
Mourinho ha poi ribadito: "Oyarzabal è molto bravo, però la Real Sociedad è molto più di lui. Dal punto di vista individuale, ci sono tanti altri giocatori di altissimo livello. La cosa più importante è come giocano di squadra. Difensivamente sono molto organizzati. In avanti hanno qualità ma sono anche organizzati. Durante una partita cambiano sistema di gioco con grande facilità, possono giocare con il rombo, con il 4-3-3, è una bellissima squadra. Gli faccio davvero i complimenti. È un campionato che conosco bene, le prime tre squadre che sono sempre lì hanno un potenziale economico che non si può paragonare alle altre. C'è sempre una bella lotta tra le altre per il quarto posto. Quest'anno la Real Sociedad è lì dall'inizio. Nel girone di Europa League avevano lo United, hanno vinto all'Old Trafford, hanno vinto il girone, posso solo fare loro i complimenti".
Il tecnico si è poi concentrato sulle prestazioni di Abraham, allargando poi il discorso anche a Belotti: "Per me c'è solo un Abraham che mi interessa, che è quello che gioca per la squadra, che era anche quello che era in panchina l'ultima partita e che ha festeggiato il gol sotto la curva come se avesse segnato lui. Questo è l'Abraham di cui abbiamo bisogno. Capisco che può fare più gol, come ha fatto l'anno scorso, quello che è importante è però il contributo che può dare alla squadra. Contro la Juve ha giocato 15 minuti molto bene. Ora sta bene, anche Belotti sta molto bene. A Cremona non hanno giocato bene, ma tutta la squadra non ha giocato bene. Con la Juve entrambi hanno fatto una buona partita ed è questo che mi aspetto da loro. Gol, non gol, quello che mi aspetto è che giochino sempre per la squadra. Questa settimana è stato speciale per lui, è diventato padre, sicuramente vuole giocare e segnare. Se Belotti e Abraham lavorano bene per la squadra, per me è sufficiente".
Mourinho è tornato sulla sospensione della sua squalifica: "Non parlo finché il processo non finisce, poi non avrò problemi a rispondere alle domande. La cosa corretta ora è aspettare la fine del processo".
L'allenatore ha poi parlato delle difficoltà fisiche e mentali dei tanti impegni ravvicinati: "Dal punto di vista fisico penso che stiamo bene, lavoriamo bene. Il preparatore atletico e il suo staff è di altissimo livello. Tutti gli esercizi che facciamo sono mirati anche a migliorare il livello fisico. Il DNA dei giocatori non si può cambiare. Ci sono giocatori che possono giocare ogni giorno, Javier Zanetti poteva giocare sette partite a settimana, ci sono altri giocatori che soffrono di più. Io direi che il nostro è più un problema mentale. Bisogna essere capaci di giocare ogni partita con la pressione positiva di dire 'questa partita la vinco'. Credo sia più questo il nostro problema. Le ultime classifiche della Roma, inclusa la mia, è sempre il sesto-settimo posto. Questo non aiuta. Questo è un tipo di classifica dove tu sei un plan di equilibrio. Finire dal quinto all'ottavo posto, non c'è pressione. Il corpo e la mente si abituano a questo, alla tranquillità di non sentire la pressione. Ora siamo in evoluzione. Il mio primo anno abbiamo perso due volte con la Juve, due volte con il Milan, due volte con l'Inter. Quest'anno abbiamo vinto contro Juve e Inter e pareggiato con il Milan. A livello delle grandi partite, la squadra è cresciuta dal punto di vista mentale. Ci manca la continuità, la capacità di dire 'questa settimana dobbiamo vincere tre partite' è quello in cui facciamo ancora fatica".
Infine, Mourinho ha parlato del rendimento di Paulo Dybala: "Il merito delle sue prestazioni è tutto suo, dei compagni di squadra e dei tifosi, che soprattutto in casa si fanno sentire molto. Io cerco solo di aiutarlo nella gestione del suo corpo, negli ultimi anni alla Juve ha avuto alcune difficoltà con alcuni infortuni. Il merito però è tutto suo. È arrivato qui molto motivato, aveva il sogno di andare al Mondiale e vincerlo ed è riuscito a farlo. Si sente importante perché per noi lo è davvero. Non è un Dybala rinato, ma ha nuove motivazioni. Sono molto felice di lui perché oltre al grande giocatore che tutti conoscono, è un ragazzo fantastico, umile e semplice, merita tutto questo affetto".
Terminata la conferenza stampa, Mourinho ha parlato ai microfoni di Sky Sport: "Abbiamo giocatori con eseperienza, altri con meno, l'importante è sapere che ci sono due partite da giocare e che a questo livello è molto difficile definire tutto dopo una partita, finirà tutto dopo la seconda. Gestire a livello emozionale questa situazione è importante".
L'allenatore è tornato anche sulla forza della Real Sociedad: "Sono quarti in un campionato dove la prima, la seconda e la terza hanno un potenziale economico diverso. La Real Sociedad ha un settore giovanile importante, con giocatori tecnici, anche l'allenatore è nato lì. La Spagna è un paese dove la tecnica individuale è importante, il gioco appoggiato è nel loro DNA. Sono un'ottima squadra, è davvero difficile trovare punti deboli".
Mourinho si è concentrato anche sui recenti ottimi risultati ottenuti dalla Roma all'Olimpico: "È difficile da dire perché, il lavoro non cambia. Dico che per come lavoriamo noi, se i giocatori sono veramente concentrati e hanno le energie fisiche e mentali per la partita, a noi non manca l'organizzazione. Noi con la nostra organizzazione nascondiamo i nostri limiti e sfruttiamo i punti di forza. Questo è quello che cerchiamo di fare, poi è merito dei giocatori. È importante anche l'empatia con il pubblico, quando abbiamo perso in casa. Non siamo una squadra che vince tutte le partite in casa, però l'empatia con i tifosi è un'energia importante".
Infine, Mourinho ha parlato delle sue possibili scelte di formazione, esprimendosi sui ballottaggi Kumbulla-Llorente e Abraham-Belotti: "Potremmo anche giocare con solo con due difensori centrali e con Tammy e Belotti insieme".