Aspettando i tifosi, aspettando Mourinho. L’immagine finale del derby di Roma vinto dai giallorossi per 2-0 è quella della squadra di Paulo Fonseca sotto la curva sud. Vuota, ma con un enorme ‘Daje Roma’ e una scenografia realizzata con una vendita online di biglietti a scopo benefico per Roma Cares. Virtualmente un tutto esaurito.
E oggi la Roma davvero ci teneva a non sbagliare. È finita 2-0, dopo 4 derby consecutivi di mancati successi (due pareggi e altrettante sconfitte). L’ultima partita all’Olimpico di Paulo Fonseca è una vittoria nel derby. Uno di quelli in cui, se ci fosse stato il pubblico, probabilmente nel primo tempo lo spettacolo migliore l’avrebbero offerto i tifosi che sono rimasti fuori.
Anche se nel pre partita gli unici che si sono fatti sentire sono stati quella della Lazio, con qualche disordine nella zona di Ponte Milvio. Quelli giallorossi non pervenuti. Ogni pensiero ormai è alla prossima stagione, al prossimo appuntamento di campionato all’Olimpico, quando la panchina parlerà ancora portoghese ma ci sarà seduto Josè Mourinho.
I gol di Mkhitaryan e Pedro, i guantoni di Fuzato
“Lascio soprattutto con grande orgoglio per essere stato l’allenatore della Roma in questi due anni”, aveva detto Fonseca alla vigilia. “Nessuna ingiustizia”. Una vittoria di “cuore e orgoglio” come aveva promesso all’intervallo El Shaarawy sull’1-0 firmato Mkhitaryan. L’armeno con la rete di oggi ha stabilito il suo record di gol (12) in una singola stagione nei top 5 campionati europei ed è andato a segno in 3 gare di fila per la prima volta in Serie A, Bundesliga e Premier League. Non gli era riuscito nemmeno nella sua migliore stagione di campionato inglese (2016/2017) con la maglia dello United, in cui collezionò 41 presenze e 11 gol in totale. E in panchina c’era Mourinho.
Ma la scena se l’è presa anche Pedro, autore del 2-0, che a 33 anni e 291 giorni è diventato il giocatore più anziano di sempre ad aver segnato il suo primo gol in un derby di Roma. Anagraficamente più ‘grande’ di Miro Klose, anche lui 33enne ma con 129 giorni di anzianità. Ma a proposito di debutti nelle stracittadine, anche Fuzato ha lasciato il segno.
Dieci anni in meno di Pedro ma non meno decisivo in alcune occasioni, tra cui il tiro di Luis Alberto nel primo tempo, su Milinkovic e ancora sul tacco volante di Immobile nella ripresa. Il tutto alla quarta presenza in stagione in A per il portierino che nel giro di due settimane ha il posto fisso tra i pali della Roma; una prestazione molto buona in una partita mai semplice a prescindere dagli obiettivi e dalla cornice.
Mourinho: “Complimenti Fonseca”
Tra una settimana a La Spezia contro la squadra di Italiano, che ha già aritmeticamente festeggiato la permanenza in A, la Roma dovrà ottenere un altro risultato utile per avere la certezza del settimo posto (a meno che il Sassuolo non cada a Parma contro i gialloblù già retrocessi). E la certezza della partecipazione alla terza competizione europea, quella Conference League con cui potrebbe fare i conti Mourinho.
Ancora una volta spettatore interessato, lo Special One da Londra non poteva perdersi questo derby che in fondo è stato anche un po’ suo. “Complimenti alla squadra e a Mister Fonseca, grande vittoria”, il suo commento via social al termine della gara. Mentre Fonseca ha ribadito che contatti col suo successore non ne ha avuti negli ultimi giorni: “Non ci siamo sentiti – ha detto a DAZN – ma Josè sa che io sono qui per aiutarlo se ha bisogno di qualche consiglio”. Magari anche su cosa significa giocare (e vincere) un derby a Roma. Aspettando i tifosi. E aspettando Mourinho.