"La squadra sta facendo delle ottime cose, al di là del secondo posto. Se si vanno a vedere i gol fatti e le reti subite... Il campionato è diventato molto competitivo in Italia. L'anno prossimo qualcuna resterà fuori dalla Champions. Se si parla di campionato sotto le righe per l'Inter non voglio pensare cosa si dica delle altre".
Antonio Conte analizza così il momento e la stagione della sua Inter dopo il pareggio all'Olimpico contro la Roma.
Poi l'allenatore nerazzurro si è soffermato sul calendario: "Negli ultimi 10 anni l'abitudine a giocare determinate partite si è persa all'Inter. Devono migliorare, ma non posso dire niente ai ragazzi. Oggi hanno fatto una prova positiva contro una squadra in salute. E non passi inosservato il nostro calendario, che è folle e per metterci in diffcoltà - ha proseguito Conte ai microfoni di SkySport -. Le nostre avversarie hanno sempre usufruito di un giorno di riposo in più, abbiamo sempre giocato alle 21.45. E sono cose che paghi, come la stanchezza. C'è un'anomalia. Non voglio fare polemica nè trovare scuse.
Gli orari li sceglie la Lega? Evidentemente non eravamo presenti. Il nostro calendario è folle mentre in altre situazioni si hanno cinque giorni di riposo. Giochiamo e ci alleniamo a 29/30 gradi. Ora noi rientriamo alle 4 di notte, domani facciamo defaticante e poi prepariamo la partita alle 21.45 contro la Fiorentina. Ma nei momenti di difficoltà, se tirano uno schiaffo lo tirano all'Inter".
Dopo lo sfogo, chiusura su un aspetto più tecnico della gara contro la Roma: la posizione del trequartista: "Doveva pressare sul centrale per evitare che giocasse palle filtranti. In fase di possesso invece doveva fare superiorità in mezzo al campo e dovevamo trovare il centrocampista libero. E' una situazione che nel primo tempo si è sviluppata tante volte".