In un finale di stagione agrodolce, nella Roma (settima) di Paulo Fonseca c'è spazio per Ebrima Darboe. Sette minuti in campo a Marassi contro la Sampdoria di Ranieri che ha vinto 2-0, poi l'esordio in Europa League contro il Manchester United. Tutto nel giro 4 giorni.
Diciannove anni, nato nel 2001 pochi giorni prima dell'ultimo scudetto giallorosso e protagonista di un lungo viaggio che dal Gambia l'ha portato in Italia.
Il viaggio di Darboe
Cinquemila chilometri percorsi da solo a 14 anni, per raggiungere la speranza di una nuova vita, passando dalla Libia, lì dove il mare è un confine alto e spesso invalicabile, per raggiungere l'Italia dopo interminabili spostamenti, digiuni e una traversata su un'imbarcazione di fortuna.
Lo sbarco in Sicilia è stato solo un'altra tappa del viaggio, raggiunta a bordo di una ONG. Da lì è stato incluso nel progetto Sprar (Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e poi successivamente destinato una casa famiglia di Rieti.
E lì Ebrima si è aggrappato al calcio, spinto dalle motivazioni che solo lui poteva avere. Ha iniziato a giocare per lo Young Rieti, squadra dilettantistica.
Per molti è svago, per lui molto più di un sogno. Pesava cinquanta chili ed era alto un metro e ottanta. Immagine del risultato di un percorso di vita e di crescita che segna e ti obbliga a cresce prima degli altri.
Darboe e la Roma
In quella piccola squadra è stato notato dagli osservatori della Roma. Come se il destino volesse restituirgli qualcosa. È la volontà che sfrutta l’occasione ed Ebrima ci è rimasto aggrappato cercando di non perdere l’opportunità... che alla fine è diventata realtà.
Provino, preso. Nel luglio 2019 ha firmato il primo contratto da professionista ("la realizzazione di un sogno"), nell'ottobre dello stesso anno è inserito nella lista dei convocati per la partita contro il Milan. Un'altra prima volta da ricordare.
In questa stagione con la Primavera giallorossa di Alberto De Rossi ha collezionato 18 presenze, 5 gol e 2 assist. E ora ha trovato spazio nella Roma dei 'grandi' di Fonseca che gli ha fatto vivere l'esordio in Serie A, diventando il quinto giovane debuttante della stagione dopo Boer, Tripi, Milanese e Bamba in Europa League. Quella Europa che ha iniziato a conoscere da uno dei palcoscenici più importanti, la semifinale contro il Manchester United.
Un'occasione che Darboe si è guadagnato per continuare la parte più bella del suo viaggio nel mondo del calcio, inseguendo i suoi obiettivi ma senza dimenticare da dove è partito e chi ha lasciato: "Mi porto dietro lo spirito dell'Africa. Io ce l'ho fatta e anche altri ragazzi meritano una chance".