Un sorriso dopo 24 ore di buio. Così la Roma ha dimenticato un weekend difficile, segnato dal grave infortunio di Wijnaldum, battendo 1-0 la Cremonese. Sei punti con due gol fatti e vetta provvisoria della classifica insieme a Napoli e Inter: minimo sforzo e massima resa per i giallorossi, quinta squadra nell'era dei tre punti a vincere le prime due giornate di campionato con un doppio 1-0. Una Roma essenziale, marchio di fabbrica di José Mourinho che dal suo arrivo ha vinto di misura otto partite: nessuno come lui.
È stata una partita complicata per la Roma che è arrivata al giorno della partita con un peso sulle spalle: la rottura della tibia di Wijnaldum, omaggiato dai compagni sia nel riscaldamento con una maglia a lui dedicata che dopo il gol decisivo di Smalling che ha mostrato a favore di telecamera la 25 di Gini. Come se non bastasse, si è aggiunto anche l'infortunio di Zaniolo alla fine del primo tempo: una problema alla spalla dopo un contrasto con Lochoshvili. Una situazione non facile per la Roma, ma Mourinho l'ha detto al termine del match: piangere non aiuta. Ed ecco che la Roma si è rimboccata le maniche dopo il dominio dei primi 20 minuti (tante occasioni create, tante transizioni positive, ma nessun gol) contro una Cremonese che, dopo aver pagato l'impatto con un Olimpico ancora una volta sold-out (presenti 60.859 spettatori), ha tenuto testa ai giallorossi.
Come a Salerno, in una Roma dall'attacco stellare, a decidere la partita non è stato un attaccante. All'Arechi è toccato a Cristante, stavolta a Smalling. Un colpo di testa chirurgico del difensore inglese sullo splendido calcio d'angolo di Pellegrini. Dodici gol nati da corner per i giallorossi dall'inizio della stagione 2021-2022: meglio ha fatto soltanto l'Inter (13). Soluzione fondamentale per la Roma che ha avuto diverse chance, come la traversa colpita da El Shaarawy. "Arriverà il momento di Tammy, Paulo e Nicolò" ha detto Mourinho alla fine della partita, sicuro che i suoi attaccanti troveranno presto la via del gol.
Cremo a testa alta
Se da una parte c'è il minimo sforzo (in termini di gol) e massima resa (in termini di punti) della Roma, il rovescio della medaglia è il massimo sforzo e la minima resa della Cremonese. Come a Firenze, la squadra di Alvini è uscita dal campo a testa altissima, ma senza raccogliere punti. Le occasioni non sono mancate, soprattutto con Dessers che ha ritrovato la Roma di fronte pochi mesi dopo la finale di Conference League, quando vestiva la maglia del Feyenoord. L'attaccante nigeriano è stato una spina nel fianco per la Roma, con una traversa colpita e un doppio tentativo in rovesciata. Rui Patricio è riuscito a tenere la porta inviolata e per la Cremonese restano i complimenti di Mourinho: "Abbiamo trovato una vera squadra con un allenatore di qualità. Per noi non è stata una partita facile". Non mancano gli spunti positivi per i grigiorossi che il prossimo weekend debutteranno in casa, in uno stadio Giovanni Zini completamente rinnovato. Probabilmente contro il Torino inizierà il vero campionato della Cremo.