Trecentosessantacinque giorni dopo Zaniolo si è preso la Roma. Era il 19 settembre di un anno fa, quando nella serata madrilena il giovane giallorosso fece il suo debutto. Lui che come De Rossi scese in campo con la maglia della Roma in Champions League prima ancora di farlo in Serie A. Un anno fa sembrava una scelta imprudente, lanciare un giovane di 19 anni per la prima volta davanti al Bernabeu, con una Roma partita a rilento, in una stagione poi finita male. Oggi è lui con i suoi strappi a trascinare i giallorossi. Così ha regalato l’assist a Dzeko (poi anche quello per Kluivert), seguito dalla sua prima rete in stagione. Da esterno contro il Porto arrivò la doppietta in Champions, oggi nello stesso ruolo la prima rete in Europa League.
Una stagione, la scorsa, con pochi lampi. La fine dell’era Di Francesco e il breve mandato di Ranieri. Il congedo di Monchi e l’addio di De Rossi. Una Roma ricostruita su pochi elementi: tra questi anche il ventenne arrivato a Roma nell’affare Nainggolan. Porte girevoli e giudizi ribaltati. Aspettative crescenti e promesse mantenute. Da giovane pronto a ritagliarsi lo spazio a jolly insostituibile. Da trequartista a esterno sulla fascia, come questa sera. Partendo dal Bernabeu, lì dove le gambe non hanno tremato e Zaniolo ha cominciato a farsi conoscere.
Ritorno agli anni 2000, la Roma in blu supera ancora i turchi
Un blu diverso e strano ha vestito i giocatori della Roma. Un blu portafortuna, visto che l’ultima volta in cui la squadra di Fonseca ha incontrato una squadra turca indossava proprio una maglia di questo colore. Nel 2004 fu il Gaziantepspor a perdere per 2 a 0 all’Olimpico, oggi l’Istanbul Basaksehir è uscito sconfitto per 4 a 0. I colori non cambiano, come il risultato. In un Olimpico che ha riconquistato rispetto: Roma imbattuta da inizio stagione. Colore portafortuna, perché blu era anche la terza maglia nella stagione 2000-2001, l’anno dell’ultimo Scudetto. Questa per Fonseca è però la stagione della ricostruzione, senza troppi voli pindarici. Si parte dalle basi, dai romani Florenzi-Pellegrini, dalla permanenza di Dzeko e dalla promessa di Zaniolo. Un anno fa il Bernabeu lo fece scoprire all’Europa. Oggi in Europa League da protagonista nessuno si sorprende della prestazione di un ventenne.