La linea tra un gentile "no" alla Roma e un enorme "sì" all'Atalanta è davvero sottile. Gasperini batte Fonseca e vince, ancora, all'Olimpico, evidenziando con un tratto ben marcato i motivi che avevano portato la Roma a sceglierlo come sostituto di Claudio Ranieri. Poi le vie del mercato hanno portato ad altre scelte, con soddisfazione di tutte le parti in causa. Ma il primo round tra i due lo ha portato a casa Gasperini: tecnicamente, tatticamente e sul campo.
Nonostante l'italianizzazione di Fonseca, presa forse troppo alla lettera. Pronti, via e dopo 10 minuti il cambio di modulo con un'inedita difesa a tre, con al centro il debutto di Smalling. “Il calcio italiano obbliga ad essere elastici e malleabili”, aveva detto proprio alla vigilia. E quindi esordio del modulo speculare, provando a giocarsela alla stessa maniera dell'Atalanta. Risultato? 0-2 per gli avversari, con un'involuzione evidente del gioco offensivo.
L'ha vinta Gasperini, in tutto e per tutto. Prima non dando punti di riferimento con Ilicic e Gomez, supportati da un mostruoso Malinovkyi. Poi inserendo Zapata, decisivo nell'indirizzare la partita. L'Atalanta ha dimostrato un'altra volta come l'Olimpico sia terra amica. Negli ultimi 6 incontri mai una sconfitta: 3 pareggi e tre vittorie. Atalanta e Roma si presentavano alla sesta di campionato come le due squadre meno battute dell’anno solare 2019 con sole tre sconfitte. Per i nerazzurri è la terza vittoria in campionato, per la Roma è stata la prima sconfitta contando anche le amichevoli estive.
No alla Roma, sì all'Atalanta. Una scelta che Gasperini ha spiegato in conferenza stampa: "Andare via da Bergamo, da quella gente sarebbe stato un gesto impossibile e di un'ingratitudine esagerata. Quando fai un campionato come quelllo dell'anno scorso, ci possono essere tentazioni come la Roma. Ma io sapevo che via prendere, per quanto la Roma potesse affascinarmi, ma non c'era dubbio sulla mia scelta".
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