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L’abuelo, Kobe Bryant e la Guinea: Atletico Madrid, chi è Rodrigo Riquelme

Primo gol con la maglia dei Colchoneros contro l’Osasuna: il classe 2000 è tornato a Madrid per ritagliarsi il proprio spazio

Perseveranza e cultura del lavoro. Quando è cresciuto a Majadahonda, nel quartiere di Las Rozas, il primo centro sportivo era raggiungibile solo in macchina imboccando la prima entrata dell’autostrada, a pochi passi da casa. Agli occhi di un bambino l’unica scorciatoia per viaggiare con la fantasia in un mondo ancora tutto da esplorare. In una realtà che non regala niente a nessuno. Rodrigo Riquelme lo sa e, per farsi spazio nel mondo dei grandi ha dovuto lottare con tutte le proprie forze. Il canterano è stato il protagonista nella notte di Pamplona, con il suo Atletico Madrid. Con addosso quella maglia più volte desiderata e sfiorata, con lo sguardo e con la mente.

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Il fratello Alejandro e l’abuelo

“Preparati ‘Roro’, sta arrivando il nonno per gli allenamenti”. Chissà quante volte il piccolo Riquelme avrà sentito questa frase. Un impegno ma soprattutto un piacere per l’abuelo de la casa, la figura su cui poter far riferimento quando il padre era in trasferta lavorativa per garantire un futuro ai propri figli. Una famiglia che vive di calcio, dalla mattina alla sera. Una passione condivisa con il fratello maggiore, Alejandro. Due anni insieme nelle giovanili del Saragozza e gli inizi nell’Infantil A dell’Atletico. Poi il grave infortunio al ginocchio e la decisione di voltare pagina. Alejandro si trasferisce negli States e apre una start-up nel settore della moda. Per Rodrigo è ora di fare i conti con la prima vera sfida della sua vita. La lontananza dal fratello, suo punto di riferimento, diventa energia e forte motivazione che lo spinge a migliorarsi sempre di più.

Dalla contea del Dorset al Wanda Metropolitano: il Cholo ora crede in lui

L’esperienza in Inghilterra, lontano dalla famiglia e dalle proprie abitudini: un cambio drastico quanto necessario. 16 presenze e solo un gol con il Bournemouth: per Riquelme è il momento di tornare in Spagna direzione Mirandés, in segunda division. Le ottime prestazioni non passano inosservate e l’anno successivo, con il Girona, fa ancora meglio. Gol e assist valgono la nazionale spagnola u21 e la pre-convocazione per gli ultimi Mondiali in Qatar. Ora il ritorno nella capitale, sponda biancorossa. Il Cholo non ha mai dubitato riguardo al suo talento, tanto da decidere di tenerlo finalmente in prima squadra: un ottimo jolly in uscita dalla panchina, almeno per ora. L’obiettivo di Riquelme? Scalare le gerarchie e guadagnarsi un posto negli undici titolari.

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Le sue fonti di ispirazione per una vita alla scoperta di sé stessi

Nelson Mandela e Kobe Bryant: precursori del concetto di resilienza che, più volte, nel corso dell’adolescenza ha aiutato il piccolo ‘Roro’ a superare i momenti di difficoltà. Non sempre la vita va come vorresti. Un giorno ti senti invincibile, l’altro vuoi mollare tutto. Nel 2016, quel viaggio in Sudafrica con le giovanili dell’Atletico, ha portato Riquelme a scoprire da vicino la storia e le opere compiute da Mandela. Bryant, invece, è stato ideatore e pioniere della Mamba Mentality: lottare contro propri limiti per essere la miglior versione di noi stessi. Il classe 2000, ispirato da queste due influenti – a modo loro – personalità, è riuscito a trarre il massimo dei profitti in termini sportivi. Attento e curioso dentro e fuori dal campo, Riquelme nel suo piccolo cerca di fare la differenza. E se oggi diversi bambini della Guinea possono andare a scuola è merito del suo impegno concreto nel sociale.

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“El Atlético es donde quiero estar. Es mi casa”. Riconoscenza e stima nei confronti di una società che l’ha visto crescere e che, oggi, gli sta dando l’opportunità di vivere il sogno madridista. Ora, per ‘Roro’ è tempo di credere in sé stessi, conscio dei sacrifici e di una famiglia alle spalle che non gli farà mai mancare il proprio supporto. Con lui dal giorno zero: dagli allenamenti con il fratello Alejandro al primo gol in Liga, condividendo il campo con il suo idolo, Antonie Griezmann. Cholo, aquí tambíen tenemos talento.