Rocchi: “La presenza del VAR ammorbidisce l’arbitro? Se scopro questo non fa la Serie A”
Le parole del designatore arbitrale di Serie A e Serie B
Nel corso di speciale arbitri su SkySport è intervenuto il designatore arbitrale della serie A e della serie B, Gianluca Rocchi, ha fatto chiarezza su alcuni episodi di queste prime giornate.
L’intervista di Gianluca Rocchi
Rocchi ha iniziato parlando dell’ultima giornata: “Secondo me l’ultima giornata ci ha creato dei problemi perché abbiamo fatto degli errori, o meglio abbiamo sbagliato le interpretazioni. La differenza tra chi commenta e noi è che noi abbiamo un regolamento da seguire e ci sono situazioni e idee difficili da conciliare. Quando tu ti appoggi al regolamento e hai tutti verdi, vuol dire che la decisione non è sbagliata. Chiaro comunque che far digerire alcune scelte è difficile a noi e agli altri. Il primo anno abbiamo fatto tante discussioni sul fuorigioco passivo e attivo e ci siamo accorti che il VAR interveniva troppo”.
Rocchi sull’uso del VAR ha detto: “Il Var parte con l’idea che l’intervento deve essere fatto se l’errore è grave. Noi non siamo fuoristrada perché siamo in linea con le competizioni europee e con le altre leghe, Premier a parte. La forbice di intervento comunque si è allargata. Quando c’è un errore importante, ci sono due ragazzi nel VAR che la pensano in un modo e poi quando escono capiscono che tutti quelli fuori la pensano in modo opposto. L’idea nostra è di dare una linea più chiara possibile. Poi ricordiamoci che c’è la soggettività e quindi per noi può essere fallo e per altri no”.
Sugli errori in generale ha detto: “In una giornata può succedere che ci siano due o tre errori. Noi poi dobbiamo riportare quegli errori in linea. Non abbiamo mai cambiato la linea di intervento. Tu non puoi iniziare in un modo a settembre e finire in un altro, puoi però cambiarlo l’anno dopo. Se tu in base alla giornata storta cambi, allora crei confusione”.
Rocchi è poi tornato sul VAR: “La presenza del VAR ammorbidisce l’arbitro? Se scopro questo non fa la Serie A. È un cambio generazionale, il ragazzo di oggi è diverso da quello di 30 anni fa. L’arbitro moderno è in una zona maggiore di comfort con questo strumento. Però siamo molto severi quando in campo non li vediamo decidere. Il Var interviene se c’è un errore chiaro. Non si interviene su tutti i contatti in area. Hai la capacità di stabilre con una bilancia il contatto? No, infatti il nostro compito principale è fare arbitri bene. Se arbitri bene e sei convincente, il Var in 5 secondi ti conferma la decisione. E’ un cambio generazionale quello di questo momento. Ci sta che l’arbitro moderno sia in “un’area di comfort”, ho chiesto serietà sui gravi falli di gioco e mi arrabbio se non lo fanno. Per me se l’arbitro prende decisioni corrette ma sbaglia la gestione della partita, ha una valutazione negativa. Al contrario se sbaglia un episodio ma la gestione è ottima ha una valutazione positiva”.
Sulla gestione della partita poi ha aggiunto: “L’arbitro bravo deve essere quello che capisce che tipo di partita ha di fronte. Un arbitro che non fischia quando le due squadre hanno tanti contatti, sta sbagliando. L’obiettivo mio è che l’arbitro capisca la tipologia di partita”.
Poi sugli episodi delle settimane scorse: “Episodio Dodo-Theo? Chi arriva primo vince. Dodo ha il diritto di giocare il pallone per primo ovviamente. Ai ragazzi del VAR devi dare un’idea: se due giocatori arrivano sul pallone e uno prende l’altro, devono valutare se c’è un fallo o solo un contatto. Io ho detto due cose ai ragazzi: state attenti alle esagerazioni sui contatti e alle reazioni e devono capire la dinamica di un fallo. Gudmundsson-Guendouzi è un fallo con imprudenza per esempio”.
Rocchi ha poi spiegato la comunicazione e lo step on foot: “Noi non dobbiamo porci un problema. Bisogna capire il limite dove esageriamo e dove andiamo fuori. Ovviamente dobbiamo migliorare. Il modo di comunicare tra VAR e arbitro è molto asciutto. Fra il telecronista e l’arbitro ci sarà sempre un modo di pensare diverso. Step on foot? Nasce perché si accorgono giustamente che è una tipologia che sta aumentando, va punito col fallo e l’ammonizione. Gli episodi che abbiamo visto nelle ultime settimane non sono step on foot. Ci deve essere innanzitutto una contesa del pallone e non deve essere accidentale. Episodio di Lecce-Milan dell’anno scorso? Se la decisione l’avesse presa l’arbitro sarebbe stato meglio per tutti. La nostra indicazione non è per forza quella giusta. Tavares-Dodo? C’è una mancanza di prudenza di Tavares. Su questo mi sento di sostenerlo in pieno come rigore, e peraltro lui è ammonito. Se una grossa parte di opinione la pensa come voi che non è rigore, va sicuramente valutata. Secondo me è fondamentale che l’interpretazione del singolo è normale aspettarsela”.
Rocchi ha poi continuato: “Possiamo parlare di rimettere il processo alle intenzioni, ma per un arbitro è difficile capire se volevi o non volevi. Gli arbitri hanno già in testa negligenza e imprudenza. I falli di mano? Sono abbastanza contento di quello che abbiamo fatto e la regola ci dice che fare il “corpo più grande” è già un parametro. Per cui tutto quello sopra la testa lo puniamo, poi ci sono delle dinamiche. Se un compagno colpisce un pallone di testa e va a sbattere su un altro compagno non è rigore. Se ti rimbalza addosso e la mano è larga il rigore c’è. Diverso se prima colpisce il piede e poi la mano. Mano di Luperto? Si valuta anche la posizione di equilibrio. L’ultima e indiscutibile decisione spetta all’arbitro. Senza VAR si gioca comunque se c’è un problema dato che è di supporto”.
Sulle simulazioni e le espulsioni ha aggiunto: “C’è sempre una parte di soggettività negli arbitri. Voi avete diritto di critica anche dal vostro punto di vista. Io sono convinto che non ci troveremo mai d’accordo tra di noi, ma neanche all’interno del nostro gruppo. Simulazioni e accentuazione? Su Conceicao è stato eccessivo il giallo. Sulla chiara occasione da rete nel dubbio dai giallo, ma nel grave fallo di gioco c’è di mezzo la salute dei giocatori. Bartesaghi col Lecce è più giallo che rosso ma preferisco un arbitro che ha coraggio. Coulibaly su Ndoye? A questo livello il controllo del corpo ce lo hanno più di quanto pensiamo. Per me è un 80% rosso”.
Infine ha detto: “In generale siamo contenti, ma non dell’ultima giornata. Comunque sicuramente dobbiamo migliorare”.