Il Giudice di Disciplina Sociale della Liga ha emesso la sentenza, la pena è pesante: il Reus Deportiu è stato squalificato per tre anni dalle competizioni professionistiche spagnole e in più dovrà pagare una multa da 250mila euro. Il motivo? Gravi inadempienze nei confronti dei tesserati che non percepivano lo stipendio da mesi.
Un epilogo doloroso per la società che stava disputando la Segunda División spagnola e che ora si è vista materializzare l’incubo che viveva da diverse settimane. Non è servito il cambio di proprietà in corsa, che ha permesso solo la riduzione della squalifica da 5 a 3 anni: gli errori commessi dalla precedente gestione dovranno essere scontati dalla nuova presidenza, che comunque potrà presentare ricorso al CAS entro 15 giorni.
Al momento tutti i giocatori presenti in rosa sono quindi liberi di accasarsi ad un’altra squadra. Inoltre da ora alla fine del campionato tutte le squadre che avrebbero dovuto affrontare il Reus avranno la partita vinta a tavolino per 1 a 0.
I mancati pagamenti avevano ridotto fino a qualche settimana fa la rosa ad appena 12 elementi (molti dei quali provenienti dal settore giovanile), il minimo sindacale per disputare un campionato professionistico in Spagna. Gli stessi giocatori avevano fissato al 10 Dicembre 2018 il limite massimo per essere pagati.
Due giorni prima della deadline imposta alla società la squadra si era anche resa protagonista di una protesta in campo. Infatti durante il primo minuto della partita contro l’Alcorcón i giocatori si erano abbracciati in mezzo al campo senza giocare, mentre gli avversari si passavano il pallone in attesa della fine della rimostranza. Tutto inutile. Gli stipendi non sono arrivati e molti calciatori hanno deciso di lasciare il club. La sentenza del Giudice di oggi chiude un brutto capitolo per la squadra catalana che sarà esclusa da tutti i campionati per i prossimi 3 anni.