Dopo la vittoria della sua Reggina contro il Como (presenti in tribuna Simone Inzaghi e Marotta), Filippo Inzaghi è intervenuto ai microfoni di Sky Calcio Club con Fabio Caressa. Ecco le sue parole.
Reggina, Inzaghi: "C'è un entusiasmo contagioso"
L'allenatore della Reggina ha iniziato parlando della sua squadra: "L'organizzazione ti porta lontano, il singolo individuo poi aiuta. Non avevamo le possibilità di prendere un bomber da 30 gol e abbiamo fatto di necessità virtù. Chiunque gioca cerca di portare avanti l'idea di gioco. Fa bene il Frosinone a cambiare tanto, come noi credono nel gruppo".
Sul supporto dei tifosi della Reggina: "Diamo il merito alla società che ha salvato una squadra che stava fallendo. Non era facile partire bene ma ora c'è un entusiasmo contagioso".
Sull'esperienza sulla panchina del Milan: "E' stato fondamentale per la mia carriera. Fino a gennaio eravamo terzi, non giocavamo un grandissimo calcio ma la rosa aveva dei limiti. Ero giovane ma nessuno mi ha mai mancato di rispetto. Lì ho capito che mi piaceva farlo e sono ripartito dalla Serie C. Quando ero al Venezia avevo un gruppo di giocatori che venivano dalla D e siamo quasi andati in Serie A, stessa cosa ora con il Reggina".
Inzaghi ha poi parlato del giovane Fabbian, rivelazione della Reggina: "Fabbian è un 2003 che ha fatto 5 gol. Il nostro modo di giocare lo aiuta, con Menez che gli lascia spazi. Il suo procuratore, Minieri, mi ha sfinito 'Se lo prendi ti darà soddisfazioni'. Da quando è arrivato non è mai uscito perchè è un grande lavoratore, come Pierozzi".
Rinvio lungo dal portiere invece che costruzione dal basso? "A tutti piace giocare a calcio ma non vado a forzare una cosa che non ci viene bene - ha detto Inzaghi. Abbiamo delle mezz'ali alte che saltano e preferiamo lanciare lungo. Ho fatto un calcolo ed erano più le occasioni in cui la costruzione dal basso ci faceva prendere gol di quelle in cui lo facevamo. Gli esterni amano attaccare lo spazio e li serviamo molto in verticale. All'inizio gli avversari pensavamo retrocedessimo e ci attaccavano, ora hanno capito che devono difendersi un po' di più".
Il Mondiale sta facendo vedere a tutti l'importanza della fase difensiva: "L'importanza delle partite influisce. Non sono riuscito a vederlo ma mi dicono che il Marocco si difende molto bene. Ci sono tanti modi per vincere. Pochi attaccanti di livello? Forse ce ne sono meno ma è questione generazionale. A me Immobile piace per esempio, i centravanti ci sono. Ma alcune generazioni ne hanno di più. Lunga pausa per il Mondiale? Fermarsi così tanto non è mai successo. Sono curioso di vedere cosa succederà".
Inzaghi ha poi parlato del Napoli: "Veder giocare questa squadra per noi allenatori è bello. Giocano con il 4-3-3 ma hanno tanti modi di mettersi in campo. Raspadori mi piace molto, è completo ma non lo vedo come prima punta da solo. Ma in generale mi piace tutto il Napoli, Spalletti ha creato un grande gruppo".
Sulla Juventus: "Ha avuto fuori dei giocatori importanti ma ora può migliorare. Vlahovic è un attaccante forte ma ha questo problema della pubalgia e lui è uno che deve stare bene fisicamente per fare la differenza. Ora non sta bene".
Sulla sua carriera da attaccante: "Madre natura mi ha dato la dote di capire in anticipo le azioni. Ho una grande memoria visiva. Conoscevo i miei compagni e riuscivo a capire dove la palla sarebbe finita".
Rapporto con Simone: "Siamo sempre stati affiatati, i nostri giocatori ci hanno cresciuti bene. Lui ora ha più pressioni di me".
Chiosa finale su Cristiano Ronaldo: "Per noi è dura smettere. Per un allenatore non è facile gestirlo. A me hanno fatto smettere, per fortuna. Certi giocatori dovrebbero terminare la carriera ai massimi livelli".