Dall’Academy Blues al primo gol in Premier: la storia di Reece James
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Data: 15/09/2020 -

Dall’Academy Blues al primo gol in Premier: la storia di Reece James

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L’augurio di Lampard, gli allenamenti al tramonto e i problemi di peso. Il terzino classe ’99 ha superato tante difficoltà prima di affermarsi con la maglia del Chelsea
L’augurio di Lampard, gli allenamenti al tramonto e i problemi di peso. Il terzino classe ’99 ha superato tante difficoltà prima di affermarsi con la maglia del Chelsea

Una maglia incorniciata e una frase: “Buona fortuna per la tua carriera calcistica”, firmato Frank Lampard. Reece la legge tutte le notti prima di dormire. Sogna di diventare un calciatore, papà Nigel lo fa lavorare per questo. Il giardino di casa come primo campo di allenamento. Già a 4 anni. Le sedute erano al tramonto per sviluppare la coordinazione.

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Da Redbrige, il quartiere di Londra dove è nato, a Stamford Bridge. Nel segno della profezia di Lampard: prima idolo, oggi allenatore. Reece James ci è riuscito. Non senza difficoltà. Ieri contro il Brighton il terzino destro classe ’99 ha segnato la prima rete in Premier League. Un siluro dalla distanza che ha fulminato il portiere avversario. Il miglior modo per iniziare la sua seconda stagione con il Chelsea. Lo scorso anno ha totalizzato 37 presenze e segnato una rete in Champions nel 4-4 con l’Ajax, diventando il più giovane realizzatore europeo nella storia del Chelsea. Record stabilito da Arjen Robben, non un giocatore qualunque.

Reece a 6 anni giocava già con i ragazzi più grandi nel Kew Park Rangers. Papà Nigel era il suo allenatore. Gli scout del Chelsea lo notano per l'incredibile qualità nel calciare le punizioni. Lo invitano a Cobham per un periodo di prova. Dicono di lui: “È un ragazzo timido, ma quando gioca si trasforma”. Fra i 13 e i 14 anni inizia ad avere qualche problema di peso, non riesce a giocare i 90 minuti. “Mi svegliavo all’alba anche la domenica mattina per allenarmi. È stata molto dura, ai miei compagni venivano offerti già contratti professionali. Io facevo fatica”.

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Gli insegnamenti del padre hanno fatto la differenza: “Ci sono sempre alti e bassi nella vita, conta tenere la testa bassa e lavorare. I tempi duri mi hanno reso più forte”. Reece si è ripreso. Con il Chelsea U17 è stato nominato miglior giocatore della Youth League vinta, con l’U18 è stato capitano. Ha stretto una grande amicizia con Hudson-Odoi e adesso sognano insieme in Blues. Dopo aver superato l’ennesima prova, nel 2018-2019 James fu mandato in prestito al Wigan per farsi le ossa: “Volevo che andasse in un club vecchia scuola e che sopravvivesse da solo”, ha raccontato papà Nigel. Il classe ’99 ha giocato 46 partite ed è rimasto nel cuore dei tifosi. Sui social sostiene una raccolta fondi per salvare il suo ex club dal fallimento.

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Nel Chelsea delle stelle Havertz, Werner e Ziyech brilla anche James. Orgoglio della sua famiglia, che vanta anche un altro elemento nel grande calcio europeo: Lauren, sorella di Reece, è un attaccante del Manchester United femminile. Gli allenamenti al tramonto nel cortile di casa sono serviti. Reece James ha avverato il suo sogno. E quel messaggio di Lampard ha portato fortuna.

 

 

 



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