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Data: 25/01/2017 -

Real Madrid, Ronaldo: "Confronto con Messi? Non mi piacciono. Siamo due persone che fanno il loro lavoro, punto"

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"Fischi del Bernabeu? Non mi importa, dormo sereno ogni notte". Cristiano Ronaldo prosegue per la sua strada, nonostante parte del pubblico di Madrid abbia cominciato a manifestare insofferenza nei suoi confronti. Continuerà dunque il duello con Lionel Messi, perché CR7 non ha intenzione di lasciare la Liga:

"Io e Lionel siamo rivali perché giochiamo per club diversi, ma quando siamo insieme abbiamo rispetto reciproco" - confessa Ronaldo al portale cinese Dongqiudi - "Ho un rapporto normale con Leo. La gente ci mette sempre a confronto, è normale. Però Cristiano è Cristiano e Messi è Messi. Entrambi siamo grandi giocatori, i titoli individuali e collettivi parlano per noi. Confronti? Non mi piacciono, questa parola non esiste per me. Siamo diversi, due persone che fanno il loro lavoro, tutto qui".

Nell'ultima partita di campionato contro il Malaga, una parte dei tifosi del Real ha invitato CR7 ad andare in Cina: "Non mi importa, cerco solo di fare il mio lavoro e di essere me stesso. Tutte le persone possono avere qualcuno a cui non stanno simpatici, ma io vado ogni giorno a dormire di buon umore, felice: dormo bene ogni notte. Non sono qui per compiacere i miei detrattori, io sono qui per fare felici i miei fan, quelli che mi mostrano rispetto e amore, quelli che sono dalla mia parte sempre. Questo è ciò che conta di più per me".

Su Zidane: "Avevo grande rispetto per lui quando giocava e ne ho anche adesso che fa l'allenatore. Quando Zidane è arrivato ha cambiato tutto. E' un allenatore molto professionale, molto tranquillo: era quello che ci serviva l'anno scorso, ha cambiato tutto. Così abbiamo iniziato una striscia di 40 partite senza perdere. Zidane ha cambiato la mentalità della squadra e ha cominciato a vincere quando ha assunto l'incarico: questo ha fatto la differenza".

In chiusura d'intervista Cristiano parla anche di un possibile ruolo da allenatore a fine carriera: "Sarebbe difficile fare l'allenatore. In questo momento direi di no. Ma non so se in futuro avrà lo stesso pensiero. Ora solo io centro della mia carriera da giocatore".



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