Ødegaard: "Zidane? Averlo come allenatore non è stato il massimo"
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Data: 03/02/2019 -

Ødegaard: "Zidane? Averlo come allenatore non è stato il massimo"

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Arrivato al Real come un predestinato, adesso il norvegese si trova in prestito al Vitesse: "In Spagna sono contenti dei miei progressi - le sue parole - mi aspettavo di più ma scegliere i Blancos è stata la cosa migliore che potessi fare"
Arrivato al Real come un predestinato, adesso il norvegese si trova in prestito al Vitesse: "In Spagna sono contenti dei miei progressi - le sue parole - mi aspettavo di più ma scegliere i Blancos è stata la cosa migliore che potessi fare"

Arrivato nel 2015 come un ragazzo prodigio, Martin Odegaard ha visto presto togliersi dalle spalle l'etichetta di predestinato. Già, il trequartista norvegese al Real Madrid non ha rispettato le attese. Solo due presenze, ad oggi, con i Blancos, che lo hanno utilizzato soprattutto nel Real Madrid Castilla. Al momento l'ala classe 1998 si trova in prestito in Olanda, al Vitesse. 21 partite giocate, cinque gol fatti e quattro assist. Insomma, un campionato finalmente da protagonista, come da tanto non gli capitava.

Non è riuscito ad esplodere nemmeno sotto la gestione Zidane, che ha fatto vivere al Real anni di gloria. Troppa la concorrenza, tante evidentemente anche le difficoltà. E poi chi ha detto che avere in panchina l'ex stella del calcio francese possa essere un vantaggio per tutti? "Avere un allenatore come lui è bello, ma a volte non è il massimo per la fiducia in se stessi" ha raccontato Odegaard ai microfoni di Algemeen Dagblad. Lui che, arrivato al Real a 16 anni, ha dovuto presto fare i conti con enormi pressioni.

"Madrid era un sogno - ha continuato - avrei potuto scegliere tanti altri club, ma andare lì è stata la scelta migliore che potessi prendere. Mi aspettavo di più, ma sono comunque riuscito ad allenarmi con grandi campioni e ad esordire in prima squadra. Adesso sono contenti dei miei progressi". Insomma, l'obiettivo per questo ragazzo scandinavo dal carattere sobrio e dalle poche parole è chiaro. Tornare un giorno al Real per riprendere in mano quello che aveva iniziato. Più maturo e con più consapevolezza. Il tempo, in fin dei conti, è dalla sua parte.




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