Il Clasico numero 250 è del Real Madrid. A Benzema la sfida ravvicinata con Lewandowski
Il Real Madrid batte 3-1 il Barcellona e conquista il primato in Liga. Benzema in gol alla vigilia della cerimonia del Pallone d’Oro
Il Clasico numero 250 della storia è del Real Madrid. La squadra di Ancelotti, in quello che al momento è il più bel cantiere a cielo aperto del mondo, il Santiago Bernabeu, ha battuto per 3-1 il Barcellona di Xavi, sceso in campo con ancora molte scorie dovute al confronto con l’Inter. A decidere la partita sono stati i gol di Benzema, tornato al gol nell’ultima passerella ufficiale prima della cerimonia per il Pallone d’Oro prevista domani, con il francese dato come vincitore in pectore, e di Federico Valverde, sempre più arma universale e imprescidibile per Ancelotti, e Rodrygo Goes su calcio di rigore. Per il Barcellona, gol di Ferran Torres, subentrato nella ripresa. Il Real Madrid conquista di nuovo la vetta del campionato, portando proprio a 3 i punti di distanza dai catalani, alla prima sconfitta stagionale in Liga.
Real Madrid-Barcellona, due sfere emotive all’opposto
L’ultima sfida tra le due squadre al Bernabeu finì 0-4, in quello che è stato il maggior acuto da quando Xavi è allenatore del Barcellona (oggi ha raggiunto quota 50 panchine), e nell’unica vera debacle nella scorsa stagione del Real Madrid. In quella partita, giocata il 27 marzo, Benzema era assente, e Ancelotti si inventò Modric falso nueve. Scelta non fortunata, come riconosciuto dallo stesso allenatore, che nella conferenza della vigilia ha rettificato: “nel calcio non esistono inventori, la scorsa volta ci ho provato e ho preso un palo”. Nella giornata di oggi, 16 ottobre, i blancos sono infatti scesi in campo con l’once de gala, nel modo migliore possibile, eccezion fatta per Lunin in porta, a sostituire Courtois. Real Madrid e Barcellona, seppur arrivati alla sfida con pari punti di classifica, in un percorso in campionato analogo (6 vittorie e 1 pareggio), vivono momenti totalmente diversi. La squadra di Carlo Ancelotti, forte ancora dall’inerzia data dalla vittoria della scorsa stagione di Liga e Champions League, e già qualificata per gli ottavi di questa edizione, gioca ormai a memoria, con Tchouameni che sta riuscendo nell’impresa, titanica, di non far rimpiangere la partenza di Casemiro, e arrivando anche a respingere le critiche di chi la tacciava come Benzema-dipendente, vincendo tutte le partite in questo inizio di stagione nelle quali il francese è stato infortunato per infortunio.
A Barcellona, invece, le ombre al momento sono maggiori delle luci. Nonostante un percorso da imbattuti (fino al Clasico) in campionato, la squadra di Xavi è a una vittoria dell’Inter contro il Viktoria Plzen di distanza dall’eliminazione in Champions League, che sarebbe la seconda consecutiva. L’avvio della partita contro il Real ha mostrato un Barcellona stordito dopo il confronto, doppio, con la squadra di Inzaghi, soprattutto nel reparto difensivo, formato da Sergi Roberto-Koundè-Eric Garcia e Baldè, che fino ai tre segnati dai blancos, in Liga aveva subito solo 1 gol. Adesso, per Xavi e il Barcellona si prospettano tempi molto duri.
Benzema batte Lewandowski alla vigilia della cerimonia del Pallone d’Oro
Nella sfida ravvicinata tra i due attaccanti, probabilmente, più forti al mondo (Haaland permettendo), Benzema e Lewandowski, ha visto uscire vincitore il francese. Il numero 9 e capitano del Real, a secco tra gol e assist dal 28 agosto, con nel mezzo un infortunio, 5 partite e un rigore sbagliato, ha sbloccato la partita, buttando in porta con il sinistro la ribattuta di Ter Stegen sul tiro di Vinicius e segnando così, al dodicesimo minuto, il suo gol numero 12 nei Clasicos. Sarebbe arrivato anche il tredicesimo, se il suo gol, segnato sempre con il sinistro, nel secondo tempo, non fosse stato annullato per una posizione di fuorigioco. Sempre in posizione di fuorigioco, invece, Lewandowski, alla prima sfida al Real da quando veste blaugrana, ha spedito alto un pallone a pochi metri dalla porta, vuota. Karim “The Dream”, così, a poche ore dalla cerimonia del Pallone d’Oro, dove è dato netto favorito, vince anche sul campo la sfida con uno dei suoi “colleghi” più prestigiosi.