In settimana Andrea Ranocchia ha dato l'addio al calcio giocato. Il difensore, passato in estate al Monza dopo il lungo periodo all'Inter, aveva da poco rescisso con il club brianzolo in seguito all'infortunio.
Ranocchia e l'addio al calcio: "Da aprile sentivo meno entusiasmo"
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Ranocchia ha spiegato che la decisione è maturata nel tempo: "Non c'è stato un episodio scatenante. Da aprile, complici anche una serie di questioni private, ho iniziato a sentire meno l'entusiasmo per il calcio. Ho sperato fosse solo un momento. All'Inter stavo bene con tutti".
Tanti messaggi ricevuti dopo la decisione di smettere, ma non ce n'è uno più importante dell'altro spiega: "Citandone uno farei un torto agli altri. Tra i tanti c'erano Zhang, Pioli, Spalletti, Cattelan, Mentana, che seguo sempre".
A proposito di Spalletti, Ranocchia ricorda l'episodio in cui l'allenatore l'aveva difeso davanti a un tifoso durante il ritiro di Riscone del 2017: "Per poco non gli dava anche due schiaffi. La prima volta che qualcuno si è speso per difendermi. Una scossa decisiva lungo un cammino che avevo intrapreso da solo".
Il difensore racconta anche la chiacchierata con Galliani quando gli aveva comunicato la decisione di smettere e la risposta del dirigente dei brianzoli: "Gli ho spiegato come mi sentivo e che non volevo prendere in giro me stesso e anche chi mi aveva dato fiducia. Lui è rimasto sorpreso, però ha capito e rispettato la mia decisione. Non certo perché rinunciavo ai soldi, di cui non voglio parlare per rispetto verso chi fa fatica ad arrivare a fine mese".