Giovane e bulgaro, piedi educati e gol pesanti. Con la maglia del Lecce sulle spalle. Non è Valeri Bojinov, al Lecce dal 2002 al 2005 e poi di nuovo nel 2012, che però ha consigliato fortemente al connazionale di giocarsi le sue chance nel Salento. Si tratta di Radoslav Tsonev, 22 anni, centrocampista col vizio del gol. Quattro quelli realizzati lo scorso anno in ventotto presenze, già due - consecutivi - in questo campionato, messi a segno nelle ultime uscite contro Siracusa e Reggina. Un mancino al volo a scavalcare il portiere in casa dei siciliani, una perla da calcio di punizione sabato scorso contro gli amaranto. Entrambi un capolavoro.
E pensare che, con l’arrivo di Liverani in panchina, Radoslav sembrava confinato ad un ruolo marginale. D’un tratto, poi, l’evoluzione. Da riserva a preziosissimo jolly, da schierare sulla trequarti o nel ruolo di mezzala. Tsonev corre, imposta e fa gol: un mix perfetto per convincere Liverani. "Radi è dotato di grande tecnica e personalità, in più sa gestire benissimo la palla” ha spiegato ai microfoni di gianlucadimarzio.com Mauro Meluso, il ds del Lecce che ha portato Tsonev nel Salento. E se, da un lato, il centrocampista si è fatto conoscere dai suoi tifosi a suon di splendidi gol da fuori area, Meluso, al contrario, scoprì Radoslav molto prima del suo arrivo in Italia… “Lo vidi per la prima volta nel settembre del 2013, in occasione della sfida tra le nazionali Under 19 di Italia e Bulgaria. Mi colpirono particolarmente lui e Vutov (compagno nel Lecce la scorsa stagione, ndr), che però fu acquistato dall’Udinese”, ha spiegato il direttore sportivo. Nel corso degli anni, Meluso ha continuato a tener d’occhio quel ragazzino bulgaro che lo aveva impressionato: "Andai persino a casa sua! C'erano i suoi genitori e suo fratello, che giocava nel ruolo di ala. Appena ho saputo che non avrebbe rinnovato il contratto con il Levski Sofia, mi sono messo all'opera per portarlo in giallorosso". Quando, a quel punto, tutto sembrava fatto, l'inseguimento a Tsonev non era ancora finito: "Il primo incontro con il suo agente Picherri non andò a buon fine, ero arrabbiatissimo e per un attimo ho pensato di lasciar perdere…- ha continuato Meluso -. Decisivo è stato allora l'intervento dell'avvocato Saverio Sticchi Damiani (presidente onorario del Lecce, ndr) che, sapendo quanto stimassi Radoslav, mi spinse a chiudere la trattativa senza badare a spese". Ecco l’esito sperato: la firma di Tsonev su un contratto triennale.
A distanza di circa un anno e mezzo, il bulgaro è un tassello importante della rosa di Liverani. Un' arma da sfoderare, anche a partita in corso, per pungere gli avversari. ”Tanta personalità, quanta serenità – questa la descrizione di Meluso -. Solitamente, quando vedi giocare uno grintoso come lui, ti aspetti che, finita la partita, continui ad essere lo stesso che in mezzo al campo combatte come un leone. Radoslav, invece, è tutto il contrario”. Proprio come lui, allora, anche i suoi tifosi possono stare sereni: perché con Tsonev in campo, il colpo di genio è all’ordine del giorno. E poi, per lui, garantisce Bojinov. . .