“Arriviamo a quaranta e ci salviamo”. Vero, ma non sempre. Già, perché in Italia sono dieci anni che la quota salvezza si è abbassata e che la quartultima è rimasta in Serie A anche facendo meno di quaranta punti. In Europa invece, nei top campionati a 20 squadre, la situazione è diversa. Questione di numeri e di equilibrio.
La quota salvezza in Italia
L’ultima a dover fare 40 punti per salvarsi fu il Genoa di De Canio, allora era il 2012 e in quella squadra c’erano giocatori come Frey, Gilardino e Kucka. Altri tempi. Oggi la situazione è completamente diversa. Perché da lì in poi i punti necessari per non retrocedere sono stati sempre meno: due anni dopo al Sassuolo di Malesani - che al momento del suo arrivo al posto di Di Francesco ne perse 5 consecutive - ne bastarono addirittura 34. Gli stessi che fece il Crotone, salvo all’ultima giornata, nel 2014/2015.
Quest’anno la situazione è in linea con le ultime stagioni. Con tutta probabilità saranno necessari meno di quaranta punti per restare in Serie A. Oggi il Cagliari, a sette giornate dalla fine, è quartultimo con 25 punti. Venezia e Genoa sono a -3 e inseguono. Comunque vadano le cose in coda, è molto difficile si raggiunga quota 40. Dal momento che ai rossoblù di Mazzarri servirebbero 15 punti su 21 disponibili, mentre alle altre due addirittura 18.
La situazione all’estero
Se usciamo dall’Italia la situazione è ancora diversa e merita un’analisi attenta e precisa. Partiamo dalla Premier. In Inghilterra, negli ultimi dieci anni, quota 40 è stata raggiunta una volta sola. Era il 2016/2017, quando Burnley e Watford raggiunsero quaranta punti per mettersi al sicuro dalla rincorsa dell’Hull City che inseguiva. Discorso agli antipodi in Ligue 1. In Francia infatti raggiungere quaranta punti per salvarsi è la normalità. Ma non solo, a volte non basta neanche. Nel 2013/2014 il Sochaux retrocesse con quaranta punti, stessa sorte che toccò al Nantes lo scorso anno. Caso limite è invece quello del Monaco: la squadra di Laurent Banide nel 2010/2011 scese in Ligue 2 addirittura con 44 punti.
Molto simile la situazione della Liga. In Spagna 3 volte negli ultimi dieci anni è servito superare quota quaranta per restare in prima divisione. Dall’Almeria nel 2013/2014, al Leganes nel 2016/2017 - che addirittura ne fece 43 - fino al Celta Vigo tre stagioni fa. Anche qui, come in Francia, per salvarsi non sempre basta. Per conferma chiedere al Villareal di Pepito Rossi e Borja Valero, che scese in Segunda con quarantuno punti. Oggi, più di dieci anni dopo, il sottomarino giallo è in semifinale di Champions League a giocarsela contro il Liverpool. Altra epoca.