“Spero di dare un grande contributo come negli ultimi anni. So bene l’età che ho, ma anche come mi alleno”. È questo l’augurio di Fabio Quagliarella, che sta svolgendo il ritiro con la Sampdoria per preparare al meglio la nuova stagione. “Avrò fatto una ventina di ritiri – commenta al Secolo XIX. Quando ero giovane li soffrivo, ora li metabolizzo però fondamentalmente li odio. Un tempo servivano a unire il gruppo, ora ognuno sta per conto suo”.
Nonostante i 38 anni, il numero 27 blucerchiato vuole giocarle tutte. “Dicono che l’anno scorso io mi sia gestito, ma in realtà mi gestiva Ranieri. Fosse stato per me sarei sempre rimasto in campo. So che sono gli ultimi colpi che ho e ogni scelta è condivisa con l’allenatore. So che non posso giocarle tutte, in alcune partite è anche meglio subentrare”.
"Non so quando mi ritirerò, ma non credo sia a lunga gittata"
Intanto l’ex attaccante di Torino e Juventus si porta avanti con il lavoro, studiando per diventare allenatore. “È capitata l’occasione di fare questo corso e mi sono detto che mi sarei portato avanti, è sempre meglio avere qualcosa in mano per quando smetterò di giocare. Non so quando, ma non credo che sia a lunga gittata… Non dico oggi che il prossimo campionato sarà l’ultimo, faremo un bilancio a metà stagione”.
Poi Quagliarella chiude con qualche “trucco” per rimanere competitivo anche a 38 anni. “Per stare al passo con i giovani devo riposare tanto e bene. Dormo dalle 7 alle 9 ore a notte, non sono uno che esce, preferisco stare a casa a vedere la televisione”.
L’intervista completa sulle pagine del Secolo XIX
