PSG-Manchester City: atto terzo. Questa volta non si tratta di una semifinale di Champions League, come già accaduto solamente pochi mesi fa. A gioire furono i Citizens, a pagarne le spese i parigini che videro infrangere il sogno di conquistare la seconda finale consecutiva.
Ma come nelle ultime due occasioni, anche questa sera sul prato del "Parco dei Principi" ci sarà modo di osservare le qualità tecniche di fuoriclasse eccezionali. Da una parte – tanto per citarne alcuni – Messi, Neymar e Mbappé; dall’altra, De Bruyne, Grealish e Gabriel Jesus.
Se la sfida sul campo sarà notevolmente interessante, lo è altrettanto anche quello che è successo durante l’ultima sessione estiva di mercato. Il colpo del secolo lo ha messo a segno il PSG, acquistando a parametro zero Lionel Messi dal Barcellona.
Quello stesso Messi che, poche settimane prima di approdare sotto la Tour Eiffel, era convinto di poter proseguire la sua storia d’amore con il club catalano. Il destino, a volte, è beffardo. E lo è stato soprattutto con il Manchester City, che in estate ha speso più di 100 milioni di euro per acquistare Jack Grealish dall’Aston Villa.
Come già detto, il destino è beffardo. Il City acquista Grealish, Laporta – presidente del Barça - annuncia che Messi dovrà andare via a causa delle forti difficoltà economiche del club. A quel punto, era solamente una questione di tempo vedere il fuoriclasse argentino con la maglia del PSG. Due giorni dopo, presentazione in grande stile e numero 30 sulle spalle, lo stesso numero che indossò durante il suo inizio di carriera con i "blaugrana".
Dichiarerà Guardiola, qualche giorno più tardi, che una volta arrivato Grealish era impensabile vedere Messi al City, specialmente dopo le dichiarazioni d’amore nei confronti del suo vecchio team. Il club inglese aveva sicuramente la disponibilità economica necessaria per esaudire ogni richiesta del nativo di Rosario, ma ormai era troppo tardi.
Messi-Guardiola, niente atto secondo
Cosa sarebbe stato vedere nuovamente Messi sotto la guida tecnica di Guardiola? I due fenomeni, uno in campo e l’altro in panchina, hanno condiviso numerose vittorie insieme con il Barcellona. Tre campionati spagnoli, due coppe di Spagna, tre supercoppe di Spagna, due Champions League, due supercoppe UEFA e due Mondiali per Club.
I numeri dell’attaccante con l’attuale allenatore del City sono incredibili. Dal 2008 al 2012, Messi ha disputato 219 partite tra campionato e coppe segnando ben 211 gol. Ma dopo l’esperienza sulla panchina catalana, i due si sono affrontati in diverse occasioni. Sono quattro le partite in cui "il maestro e l’allievo" si sono sfidati e il bilancio è di perfetta parità: due vittorie a testa. Anche se, nell’economia delle gare ad eliminazione diretta, a sorridere è l’ex numero 10 "blaugrana".
Il rammarico dell’allenatore di Santpedor sicuramente resta, avrebbe voluto allenare nuovamente l’argentino e continuare a scrivere insieme pagine di storia. E invece il destino è beffardo. Questa sera se lo ritroverà contro all’interno di una super squadra, costruita per conquistare quella coppa dalle grandi orecchie tanto desiderata.
A cura di Enrico Ianuario