Il King Power Stadium di Leicester ha riaccolto con grandissimo entusiasmo, nella tredicesima giornata di Premier, l'uomo del miracolo: Claudio Ranieri con il suo Watford si trova proprio lì dove da Sir è diventato King, vincendo il campionato nell'anno di grazia 2016.
Non è certo una partita come le altre per l'allenatore romano, che nella città di sepoltura di re Riccardo III ha saputo vincere la sfida più incredibile della sua carriera. I tifosi delle Foxes hanno mostrato la loro riconoscenza applaudendo e tributando cori all'allenatore romano prima dell'inizio della partita. E dire che le cose non erano cominciate nel migliore dei modi...
Lineker dallo scetticismo all'euforia
"Claudio Ranieri? Really??". Fu così che Gary Lineker, vecchia gloria del club, ora commentatore sportivo, accolse l'arrivo di Ranieri al Leicester nell'estate del 2015, quando Claudio era reduce dalla deludente esperienza alla guida della nazionale greca. Lineker stesso si ricredette al termine della stagione, quando uno scudetto su cui era impossibile scommettere (anche se alcuni lo fecero, e un tifoso vinse addirittura 20mila sterline...) lo costrinse a presentarsi in televisione in mutande, come da promessa.
"Dilly ding dilly dong, non è un sogno"
Lo scudetto arrivò in una serata di maggio grazie al pareggio di Eden Hazard contro il Tottenham, la più diretta inseguitrice delle "Foxes". Poco tempo prima, in conferenza stampa aveva pronunciato il suo famoso motto "Dilly ding dilly dong": il suono di una "sveglia" che l'allenatore utilizzava per ricordare ai suoi, e ai giornalisti, che quello che stava vivendo la città non era solo un sogno.
Poi c'è stato l'esonero del 2017, la tragica scomparsa del presidente Vichai, e la carriera di Ranieri è proseguita con successo, portandolo oggi a guidare il Watford, con cui ha recentemente sconfitto il Man United per 4-1 (costringendolo a esonerare Solskjaer). Oggi no, non è una partita come tutte le altre, perché il cuore di King Claudio batte ancora a Leicester.
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