Ventidue punti di distanza dalla seconda in classifica è il gap più ampio mai registrato da una squadra in vetta nella storia della Premier League. Erano 8 a inizio dicembre (e alle spalle aveva il Leicester). Ma a proposito di numeri, Let's talk about... Six!
Già, perché per il Liverpool inevitabilmente ritorna attuale quel ritornello intonato da Klopp dopo la sesta Champions League della storia del club e perché sono 6 le vittorie che mancano ai Reds per diventare campioni d'Inghilterra.
Diciotto punti da conquistare, con 13 partite rimaste da giocare in stagione. Il sorrisone di Klopp diventa quello di ogni tifoso del Liverpool che oggi ha riservato un pensiero e un grazie anche a Josè Mourinho che ha battuto il Manchester City 2-0: il nuovo arrivato Bergwijn - erede di Eriksen tra gli Spurs - e Son in gol, altro passo falso dei Citizens. Irriconoscibili.
Invincibili, invece, gli uomini di Klopp. 24 vittorie su 25 partite, altro record tra i 5 migliori campionati d'Europa. Imbattibili in una Premier League in cui ad oggi ogni altra squadra in questa stagione ha perso almeno 6 partire. Sconfitta? Un termine non più usato da 396 giorni. 'Invincibili', come l'aggettivo per descriverli e come il prossimo obiettivo, le 26 vittorie e 12 pareggi dello storico Arsenal della stagione 2003/2004.
"We're Gonna Win The League". E i cori dei tifosi si piazzano sul piatto opposto della bilancia a quello in cui aleggia la calma e il pragmatismo di Klopp che pensa solo alla prossima partita e niente di più. Così dice. Poi magari quel coro lo canta anche lui nel suo ufficio tra un pezzo heavy metal e un altro. E un pizzico di Salt N Pepa, oggi più che mai visto che mancano 6 vittorie alla vittoria di un titolo che al Liverpool manca dal 1990.
Quindi... Let's talk about six baby.