Ottantesimo compleanno, con l’Udinese in Serie A da 26 anni consecutivi. “Dovevamo fare una cordata, c’erano dentro Zoppas, Zamparini e altri. Mi chiesero di dare una mano e accettai volentieri. Alla fine erano rimasti solo i miei soldi, gli altri tutti scomparsi. Sono rimasto per salvare l’investimento, mi seccava buttar via soldi così. E divenni presidente. Era il 1986. Naturalmente retrocedemmo, ma da lì cominciò un’altra storia. Sono 26 anni consecutivi che siamo in A e abbiamo partecipato 14 volte alle coppe europee, 3 volte in Champions”. Così il presidente Giampaolo Pozzo al Corriere della Sera.
"Io mi occupo dei conti mio figlio cerca giocatori"
Il primo club ad avere una videoteca di partite da tutto il mondo. Tanti i giocatori scoperti in ogni angolo del globo, grazie allo scouting e all'organizzazione della società: “Quello è merito di mio figlio Gino e del suo staff. Io mi occupo di mantenere i conti in equilibrio. Posso dirle che abbiamo cinque scout in Italia e cinque nel mondo. Ormai si gira poco, c’è un sito splendido che dà le partite di cinquanta stati, in continuazione. Non solo a noi, sono abbonati tutti i club, anche all’estero. Ma fa di più, sintetizza. Mettiamo che lei cerchi una mezzala mancina sotto i 24 anni di un metro e novanta. Inserisce i dati e il computer sceglie nel mondoinomi che rispondono al bisogno e mostra tutte le partite che li riguardano. Questa è la prima fase dura, ore e ore davanti alla tv. Poi si affina il concetto andando a vedere il giocatore sul campo, dopo conoscendolo personalmente, capendo chi è, cercando di inquadrarlo nel nostro ambiente. Ci vuole un sacco di tempo, ma i miei mi dicono che è quasi impossibile sbagliare”.
"Di Natale è stato il migliore in assoluto"
Il patron bianconero ricorda anche un aneddoto di mercato con Totò Di Natale: “Lui è stato il migliore in assoluto. Mai capitato uno che rinuncia a giocare in una grande squadra per rimanere con noi. Avevo in stanza il suo procuratore, Carpeggiani, che era venuto a portare l’offerta della Juve e a chiudere. Di Natale mi guardò e disse: presidente, se posso resto. E io quasi commosso risposi, avanti!”.
Sul futuro di De Paul: “Noi non abbiamo necessità di vendere. Deciderà lui. Ma se volesse restare sono pronto a rivedere il suo contratto”.