187 giorni dopo l’ultima e unica vittoria della stagione, il 3-2 in rimonta in casa del Cagliari alla terza giornata, il Genoa batte il Torino e torna a vincere. Prima
vittoria del Genoa targato Blessin, all’ottavo risultato utile consecutivo in altrettante partite sulla panchina del Grifone. La cura Alexander funziona, la corsa alla salvezza continua.
Dal Cagliari Al Torino: Digiuno interrotto, la corsa continua
“Per noi tutte le partite saranno come delle finali” aveva detto Blessin alla vigilia. Detto fatto, il suo Genoa a Marassi contro i ragazzi di Juric gioca come mancassero solo 90’ alla fine del campionato. Per necessità di classifica, per una vittoria che mancava ormai da troppo tempo, per tre punti che il tecnico tedesco a due giorni dal suo arrivo aveva già sfiorato contro l’Udinese: per il Grifone un solo risultato utile per continuare a inseguire la salvezza, quella vittoria arrivata grazie al primo gol in Serie A di Manolo Portanova.
Da Daniele a Manolo: un altro Portanova in gol col Genoa
Non il primo Portanova della storia rossoblù. A ricordarlo nel giorno del suo arrivo a Genova il 29 gennaio del 2021 fu lo stesso centrocampista ex Juventus, che per l’occasione aveva postato su Instagram una foto di lui bambino da una parte (raccattapalle per un giorno al Ferraris), papà Daniele (ex difensore del Genoa stagione 1998/99 e da gennaio 2013 all'estate 2014) dall’altra. Padre e figlio a festeggiare insieme un gol di Portanova Senior. “Forza Genoa" il messaggio di allora del centrocampista classe 2000, pallino rosso e uno blu a ricordare i colori del suo nuovo club. Quello scelto per trovare spazio e continuità dopo gli anni in bianconero, dove ad arrivare era stato l’esordio in A. A 21 anni però serviva giocare, l’occasione - dopo una sola presenza con Ballardini in panchina - in questa stagione maglia del Grifone sulle spalle con Shevchenko prima e soprattutto Blessin poi. Che fa del numero 90 uno dei suoi uomini di fiducia. Ripagata, prestazione dopo prestazione, nel venerdì notte del Ferraris: palla recuperata sulla trequarti da Frendup, cross in area con Berisha e Izzo che non riescono a respingere il pallone. Palla che arriva sui piedi Portanova, che invece non sbaglia e lo mette alle spalle del numero 1 granata per il gol del vantaggio. Gol che resterà, nonostante un Genoa in dieci per il secondo giallo a Ostigard per un fallo da rivedere tra le proteste rossoblù su Izzo, l’unico della serata. Una rete a far esplodere letteralmente la Nord, verso la quale Manolo corre per festeggiare il gol: uno sguardo alla gradinata, un bacio verso la tribuna dove a guardarlo c’è papà Daniele. A godersi il primo gol in A di quel bambino diventato grande, e la prima vittoria del nuovo Genoa targato Blessin.
Dall'Udinese al Torino: i numeri della cura Blessin
All’ottavo risultato utile consecutivo: sette i pareggi e una vittoria che portano a dieci i punti conquistati in otto gare con il tedesco in panchina. Soltanto due i gol subiti, tre quelli segnati, Grifone imbattuto negli ultimi 720 minuti più recuperi. Eccoli i numeri di una cura, quella di Alexander Blessin, che funziona. Dallo zero a zero del Ferraris con l’Udinese al ritorno alla vittoria nell’anticipo di oggi con il Torino. Passando per i pareggi con Roma, Salernitana, Venezia, Inter, Empoli e Atalanta. Numeri che raccontano di una difesa letteralmente blindata, prima tra le mosse di Blessin per risollevare un Genoa che nel giorno del suo arrivo a Genova si trovava penultimo con 12 punti in 22 giornate. Il passaggio dalla linea a tre a quella a 4 il primo accorgimento, come conseguenza i soli due gol incassati nelle prime sue otto gare. Nelle prime 22 le reti subite erano state 45.
Gegenpressing, 'contatto' e un amore a prima vista: numeri e segreti di Blessin
Merito anche della filosofia che il nuovo allenatore del Grifone ha portato con sé nel suo viaggio a Genova. Quella del “gegenpressing”, tattica che prevede appena perso il pallone l'immediata pressione nei confronti del portatore di palla avversario: stile di gioco molto simile a quello di un altro allenatore tedesco, diventato negli anni una vera e propria icona, quel Jurgen Klopp protagonista con Borussia Dortmund prima e Liverpool poi. Ispirazione in campo, e fuori. Guardare per credere l’ormai celebre esultanza di Blessin di fine gara, con l’allenatore rossoblù a correre più volte, accompagnato dai cori dei tifosi, verso la Nord. Eccolo l’altro segreto della cura Blessin. La capacità di trovare in pochissimo tempo l’alchimia giusta con tutto il mondo Genoa, dalla società ai tifosi, passando per i suoi giocatori. Con i quali Alexander già dalla prima sulla panchina rossoblu con l’Udinese ha cercato un contatto, non soltanto nelle idee tattiche e nei pensieri, ma anche fisico. Dalle sedute di allenamento a Pegli, dove oltre alle parole in tedesco tradotte dal traduttore Mariotti ha iniziato a usare la fisicità per guidare i suoi giocatori ai movimenti giusti, alle gare in campionato: tanti gli abbracci ai suoi ragazzi alla fine di ogni partita, speciale quello con i tifosi dopo alla fine di ogni gara. "La gradinata Nord, quando la vedo, mi fa venire la pelle d’oca mi vengono i brividi sulla schiena. - parole ed emozioni di Blessin - Sono sensazioni che non ho mai vissuto da allenatore".
Le stesse provate dai tifosi rossoblù, letteralmente rapiti dal carisma e dalla personalità del loro nuovo allenatore: capace di conquistarli già con i primi passi al Signorini e sul prato del Ferraris, definitivamente innamorati dopo questi primi due mesi di Blessin a Genova. Il perché è tutto nella capacità di Alexander di incarnare a pieno e da subito lo spirito del Grifone, risultato un’alchimia diventata unica e speciale nonostante la posizione in classifica. Da oggi un po’ più bella. Grazie alla prima vittoria dell’era Blessin la salvezza, in attesa delle altre gare di giornata, è a soli tre punti. Motivo in più per continuare a sognare e festeggiare assieme un amore nato all’improvviso e così speciale.