A pochi minuti dal calcio d'inizio di Porto-Inter, l'ad dei nerazzurri Beppe Marotta ha commentato la partita e il futuro del club. Una partita fondamentale per le ambizioni dell'Inter, ma da cui non dipenderanno le decisioni future. "Non guardiamo né al futuro né al passato: guardiamo solo il presente" ha dichiarato Marotta.
Inter, le parole di Marotta
Uno dei temi più importanti è quello relativo al futuro di alcuni giocatori e dell'allenatore, Simone Inzaghi. "Il suo futuro non dipende assolutamente dalla partita di stasera, non si può mettere in discussione un allenatore per una partita" ha dichiarato l'ad a Sport Mediaset. "Inzaghi sta facendo bene il suo lavoro, lasciamolo tranquillo".
Ai microfoni di Sky Sport, invece, Marotta ha affrontato i discorsi relativi a Lukaku e Lautaro Martinez. "Sottolineo come il prestito di Romelu sia stato fatto per una stagione quindi il 30 giugno indipendentemente dal rendimento torna necessariamente al Chelsea" ha specificato.
"Questa è una stagione anomala, i nostri problemi li hanno anche altre squadre. Mi riferisco all'anomalia dei Mondiali, Lukaku è un esempio, Brozovic non è ancora quello che conosciamo. Molti non si sono ancora ripresi bene, Lukaku non ha ancora trovato quella forma fisica che lo fa rendere al top. Da questo punto di vista non è il Lukaku che abbiamo visto nelle annate precedenti".
Interrogato sul futuro di Lautaro e sul potenziale ruolo da bandiera, Marotta ha risposto così: "Le bandiere non esistono più, il calcio è diverso da quello romantico del passato. Oggi i giocatori sono piccole aziende, guardano a sé stessi e alle ambizioni delle squadre. È evidente che la concorrenza è molto più forte, questo fa sì che alcuni giocatori italiani possono essere ambiti da squadre di alto livello".