Rivoluzione. Questo il termine che maggiormente si addice a quella che sarà la stagione del Pisa. L'undicesima posizione della scorsa stagione è andata troppo sotto le aspettative della società, che così ha deciso di mettere un punto con il passato e voltare pagina.
Nuovo progetto, nuove idee, nuovo stile di gioco. Per guidare quella che si prospetta come una vera e propria rivoluzione, è scelto l'esordiente Alberto Aquilani, dall'alta ambizione, in linea con la società. Per Pisa, infatti, come detto da Giovanni Corrado in occsaione della presentazione dell'allenatore: "La Serie A non è un "se", ma un "quando"".
Possesso palla, consapevolezza e ambizione: lo stile di Aquilani
Aquilani è il volto nuovo tra gli allenatori di questa Serie B, e in generale del calcio italiano. Dopo i successi con la Fiorentina Primavera, l'ex centrocampista si affaccia per la prima volta alla guida di una prima squadra. Le aspettative su di lui sono alte, d'altronde se il soprannome è "il predestinato"...
Le idee di gioco chiare: volere avere il controllo del pallone e dominare la partita. Una rivoluzione in toto nell'idea tattica del Pisa, alla stregua delle idee di De Zerbi, allenatore del quale Aquilani è amico ed estimatore.
Conscio della complessità delle sue idee, e curioso di capire chi meglio le avrebbe comprese, l'allenatore ha chiesto alla società di non cedere nessuno (a eccezion fatta per Lucca) prima del ritiro di Rovetta, al quale il Pisa si è presentato con 37 elementi. Tutti i giocatori sub iudice dall'allenatore e il suo staff, senza figli nè figliastri. Nelle prime uscite stagionali, compreso il buon esordio contro il Frosinone in Coppa Italia, si sono potuti vedere applicati i primi dettami tattici dell'allenatore. Linea difensiva alta, così come alto e immediato il pressing sul portatore, volto a recuperare e tenere il controllo del pallone. 4-2-3-1 o 4-3-3, questi i due sistemi utilizzati, ma sempre almeno tre uomini offensivi in campo, come dall'allenatore esplicitato. Meccanismi ancora da oliare, elemento messo in conto da Aquilani: "Giochiamo con dei ruoli che la scorsa stagione neanche esistevano".
La rosa e il mercato: tra i talenti dalla C (Arena) e l'esperienza (Veloso)
La sessione estiva di calciomercato ha modificato, ma non stravolto la rosa. Giovanni Corrado e il nuovo direttore sportivo Stefanelli, che ha preso il posto di Kolarov (che a sua volta aveva preso il posto di Chiellini), hanno portato in Toscana un mix di freschezza ed esperienza. Per il centro della difesa, con un Barba partito direzione Como, sono stati mantenuti i rientranti dai prestiti Canestrelli e Leverbe. Sulla destra, invece, hanno fatto il loro arrivo Barbieri dalla Juventus e Esteves dal Porto (per quest'ultimo un ritorno). Terzini tecnici, rapidi, con istinto più offensivo che difensivo, alla stregua di Beruatto sulla sinsitra, che se riportato ai suoi livelli può rappresentare un valore aggiunto.
Acentrocampo ha fatto il suo ingresso Miguel Veloso, rimasto svincolato dopo l'esperienza a Verona. Usato sicuro e dall'esperienza immensa, considerando le sue 214 partite in Serie A e le 56 con il Portogallo. Ulteriore esperienza nello spogliatoio l'ha portata Marco D'Alessandro, arrivato dal Monza e subito inserito tra i titolari da Aquilani. Estro, tanto. Questo cerca questo Pisa, questo spera di trovare in Alessandro Arena. Classe 2000, arrivato dal Gubbio, maglia con la quale si è confermato uno dei migliori talenti della scorsa Serie C. A 23 anni, probabilmente l'approdo in Serie B è arrivato tardi per lui, del quale il suo ex allenatore, Braglia, ha detto: "In Italia non si ha il coraggio di lanciare giocatori così. In Spagna giocherebbe nelle migliori cinque de LaLiga".
Questi ultimi due giocatori citati si vanno a unire ai fratelli Tramoni, Matteo e Lisandru, in una batteria di ali abili tecnicamente e capaci di puntare l'uomo, alla quale si potrebbe aggiungere Morutan, per il quale la società sta trattando il ritorno con il Galatasaray, per sopperire alla partenza di Sibilli.
I mirati acquisti di mercato si vanno a inserire in uno spogliatoio con molti veterani, disposti e vogliosi di cambiare il proprio stile di gioco, come dichiarato dal capitano Caracciolo: "Siamo contenti di imparare qualcosa di nuovo, di importante, che rivoluzionerà il calcio soprattutto in Italia". Ma anche Marin, De Vitis e Masucci, che giocano a Pisa dai tempi della Serie C. L'ultimo citato, in particolar modo, ha rinnovato ulteriormente il proprio contratto con la società e, a 39 anni (è un classe 1984, come Aquilani), si è messo totalmente a disposizione delle nuove idee dell'allenatore, sintesi perfetta della voglia della squadra di cambiare.