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Pisa-Chievo: frase razzista verso Obi? Le posizioni dei club

La partita di Serie B fra Pisa e Chievo si è conclusa 2-2, con gli ospiti che hanno rimontato un doppio svantaggio tra 76’ e 90’. Oltre allo spettacolo sportivo, però, durante la gara sarebbe anche accaduto un altro fatto denunciato dal Chievo. Marconi, attaccante del Pisa, avrebbe infatti rivolto espressioni razziste verso il centrocampista gialloblù Joel Obi: “La rivolta degli schiavi”, questa la frase incriminata. Né l’arbitro né i suoi assistenti hanno però preso provvedimenti nei confronti del giocatore. Dopo la partita, quindi, i due club si sono espressi ufficialmente prendendo posizione rispetto all’accaduto.

La posizione del Chievo: “Solidarietà verso Obi”


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Questo il comunicato del Chievo: “In seguito alla frase razzista «La rivolta degli schiavi» pronunciata dal giocatore del Pisa Michele Marconi al centrocampista Joel Obi durante il primo tempo della partita Pisa – ChievoVerona, la società esprime la massima solidarietà verso il suo giocatore, oggetto di una infamante e squallida frase, che nulla ha a che fare con i più elementari e basilari valori di sport, etica e rispetto.

L’A.C. ChievoVerona condanna e stigmatizza fermamente il comportamento razzista subito da Joel Obi, e si rammarica perché ad una frase sentita dai più in campo non sia seguito alcun provvedimento disciplinare: né da parte dell’arbitro, né da parte dell’assistente e quarto uomo, né il procuratore federale.

L’A.C. ChievoVerona, da sempre convinta sostenitrice dei valori di etica, rispetto e fair play – continuerà a restare in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo o violenza, dentro e fuori da qualsiasi campo di gioco”.

Le parole di Giaccherini


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Al termine della gara ha parlato anche il capitano del Chievo Emanuele Giaccherini: “Oggi in campo è successa una cosa grave, un calciatore del Pisa ha insultato in maniera razzista un nostro giocatore. È inaccettabile e vergognoso, ci distacchiamo tutti da certe cose. Il risultato oggi viene in secondo piano, questi episodi non devono accadere assolutamente. Hanno sentito tutti, dall’arbitro al quarto uomo. Anche se il calciatore poteva essere espulso, noi non cerchiamo vantaggi. Ci dissociamo da queste frasi razziste, abbiamo tutti abbracciato il nostro compagno”.

La posizione del Pisa


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Infine, anche il Pisa ha mostrato la propria versione dei fatti attraverso un comunicato ufficiale, smentendo la posizione del Chievo: “Il Pisa Sporting Club prende le distanze da quanto riportato a mezzo comunicato stampa dalla società Chievo Verona. L’episodio incriminato non è stato rilevato dalla quaterna arbitrale, né dai responsabili di Lega e Figc presenti a bordo campo, né dai numerosi microfoni televisivi presenti a ridosso dei protagonisti. Il nostro tesserato, peraltro, ha confermato di non aver rivolto alcun epiteto offensivo al calciatore avversario, tantomeno a sfondo razziale.

La società Pisa Sporting Club è attiva da sempre in ambito sociale, collabora a progetti di integrazione e di aiuto verso le fasce più deboli, sull’esempio tracciato dalla propria tifoseria conosciuta in tutta Italia anche per iniziative benefiche e di lotta verso il razzismo. Il Pisa Sporting Club, per tali motivi, non accetta lezioni di comportamento da nessuno, tantomeno da chi non si è certo distinto negli ultimi anni per i valori dell’etica, del fair play e del rispetto delle regole basilari dello sport”.