Pirlo: “Sono stato vicino al Barcellona in passato, lasciare il Milan mi è pesato. Partita d’addio? Ci saranno tutti”
Una partita d’addio per congedarsi in maniera emozionante dal calcio, mondo a cui Andrea Pirlo ha dato tanto ricevendo in cambio sorrisi e vittorie. Il prossimo 21 maggio l’ex giocatore di Inter, Milan e Juventus saluterà definitivamente il football con una gara che si disputerà a San Siro. L’incasso della partita sarà devoluto alla fondazione Vialli e Mauro e la fondazione Pietro Onlus, mentre alcune maglie indossate da Pirlo in carriera verranno messe all’asta. Oggi in conferenza stampa, proprio Pirlo ha presentato l’evento, esprimendo le proprie sensazioni a più di un mese dal match: “Perché il ritiro? Devi capirlo, devi capire che non sei più quello di prima, che il fisico ti dà dei segnali e che gli altri vanno più di te. Ho scelto il 21 maggio perché il 21 è stato il mio numero è perché a maggio ho debuttato in campionato, entrando al posto di Schenardi: tra i gol più belli scelgo il primo al mondiale del 2006. Il gol ad Atene sarebbe mio e non di Inzaghi? No, era uno schema quello…(ride)”.
Pirlo poi ripercorre la sua carriera: “A quell’epoca venivo dal Brescia, il mio procuratore mi chiamò e mi dissi “proviamo”. Al Milan sono stati dieci anni fantastici, irripetibili, mi hanno fatto diventare un calciatore importante, mi hanno fatto divertire stando in una famiglia. Sono stati anni indescrivibili, vincere così e per così tanti anni consecutivi è stato incredibili. Il Barcellona? Ci sono state delle trattative negli anni, ma meglio del Milan non c’era nulla e rimasi. Ho indossato le maglie dei tre più grandi club, compresa quella della mia città, sono soddisfatto così. È stato complicato lasciare il Milan, ma ad un certo punto devi cercare degli stimoli e la Juventus è stata la scelta migliore. Mi racconterei come un giocatore particolare, con grande visione di gioco, capace di far giocare bene la squadra, elegante: spero si ricordino in futuro di me. Tra un anno non so cosa sarò, ora sto preparando la partita: ci sono tanti campioni da sistemare…(ride). Le squadre non sono ancora state fatte, dal Brescia al NYCFC ci sono tutti”.
Pirlo poi svela i nomi di coloro che parteciperanno alla sua partita d’addio: ““Da Buffon a Totti, a Del Piero, Nesta e Gattuso: nel blocco Nazionale della squadra ci saranno tutti i campioni del mondo, quella chat di Whatsapp è sempre attiva. L’eliminazione della Juve? Mi è dispiaciuto molto, per la squadra e per Buffon, perché essere fermati dopo una partita così bella a pochi secondi dalla fine fa arrabbiare. Per me Gigi va capito, credo che molto di quello sfogo derivi dalla consapevolezza di non avere più la possibilità di competere per certi obiettivi, in una competizione che non ha mai vinto. Avrà esagerato, ma sono cose che capitano. Il rigore? Si può dare e non dare, personalmente avrei evitato a dieci secondi dalla fine. Alla Juve resta il rimpianto di non aver segnato una rete all’andata, ma sanno voltare pagina alla svelta perché restano altri trofei da conquistare Juve-Milan? Mi aspetto una grande partita in Coppa Italia, Gattuso sta dimostrando di aver riportato il Milan in alto: sono l’ambasciatore della Coppa quest’anno, non posso tifare per nessuno. Bilancio di un primo anno di Milan cinese? Non conosco i proprietari, chi lavora nella nuova società: non posso dire da fuori qualcosa di concreto. Posso parlare della squadra e ha grande senso di appartenenza, tornato forte grazie soprattutto a Gattuso”.
Poi spazio ad alcune rivelazioni: “Il compagno tecnicamente più forte? Ronaldinho. L’avversario più forte? Messi. L’avversario più fastidioso? Park Ji Sung. Tutti gli allenatori mi hanno aiutato qualcosa. Quando sono arrivato al Milan vedere Maldini e Costacurta allenarsi però è stato pazzesco. Il più simpatico? Nesta. Il più casinista? Cassano. Il giocatore con meno mezzi capace di fare una grande carriera? Gattuso. Il giorno che cancellerei? La finale di Istanbul. Il giorno calcistico più bello? La finale Mondiale.